Sappiate che riteniamo inammissibile e immorale che il Governo si impegni ad investire decine di miliardi di euro per l'acquisizione di cacciabombardieri. Per questo ci impegniamo a far sì che questo grido di indignazione giunga in ogni luogo d'Italia, nella speranza che il suddetto «Programma pluriennale» venga fermato.
La decisione delle commissioni di difesa di Camera e Senato, il 7 e 8 aprile, a favore del «Programma pluriennale relativo all'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter JSF» e' solo l'esempio piu' recente e osceno della politica di riarmo in cui il governo italiano e' impegnato insieme ai suoi alleati. L'oscenita' della decisione e' reso piu' visibile perche' avvenuta in coincidenza con il terramoto nell'Abruzzo. Mancano i soldi per ricostruire case e infrastruttura, ma per compare velivoli di guerra - nessun problema!
I cacciabombardieri JSF (meglio conosciuti come F-35) sono aerei d'attacco capaci di portare, se serve, anche ordigni atomici e che costituiranno la nuova linea tattica di Aeronautica e Marina nella prima metà di questo secolo. Sono sicuramente i perfetti strumenti operativi di una sorta di gendarmeria mondiale in via di perfezionamento: una volta costruiti non faranno certo la ruggine in qualche hangar italiano o olandese, bensì saranno presto adoperati per uccidere e distruggere in svariate guerre, sia attuali sia future.
Gli F-35 ci costeranno un sacco di soldi:
- circa 600 milioni di euro per costruire e attivare la fabbrica di Cameri
- circa 13 miliardi di euro (a rate, fino al 2026) per l'acquisto dei 131 aerei
Ed e' stato già speso o impegnato quasi un miliardo di euro.
Nessuno può ignorare che, con una spesa di questa entità, si potrebbe intervenire per migliorare le condizioni di vita di tutti: per esempio ampliando e migliorando la qualità della spesa sociale, tutelando davvero territori e città , investendo in fonti energetiche rinnovabili e ridistribuendo reddito.
Secondo il governo, il super-bombardiere F-35 creerà posti di lavoro, genererà un forte sviluppo tecnologico dell'industria italiana e determinerà un incremento del Pil. Insomma, il riarmo come via d'uscita dalla crisi economica, come con la Grande Crisi degli anni '30 e con la Grande Depressione di fine '800. Peccato che in entrambi i casi questa strada abbia condotto a guerre mondiali.
Di certo, l’impiego dei nuovi bombardieri nelle missioni “di pace” produrrà distruzione, morte e sofferenza.
Invitiamo tutte e tutti a firmare la petizione della Campagna di Indignazione Nazionale (clicca l'immagine sotto):
ed a participare nelle iniziative per allargare la protesta contro la politica di riarmo:
22 Maggio, Roma, Piazza Navona
dalle ore 11.00 alle 19.30 avrà luogo un presidio di denuncia verso il Parlamento e di comunicazione contro il riarmo, le armi nucleari, i cacciabombardieri F-35, con video, mostre e documentazione sulle basi militari in Italia.
2 Giugno, Novara, Manifestazione nazionale
ore 15.00 Piazza Garibaldi davanti alla stazione.
Contro la militarizzazione dei territori, contro le fabbriche della morte, contro tutte le guerre, per la riconversione dei siti militari ad uso civile, per un diverso modello economico. Organizzata da Coordinamento contro gli F35.
http://www.nof35.org/
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