lunedì 30 novembre 2009

Lettres de Cachet Israeliane




Le lettres de cachet erano lettere firmate dal re di Francia con le quali un soggetto veniva condannato, senza processo e senza l'opportunità di difendersi, all'imprigionamento a cui non si poteva fare appello.

Le lettres de cachet venivano aboliti subito dopo la rivoluzione francese, ma naturalmente una pratica cosi' utile non e' stata del tutto abandonata. Tutti i poteri colonialisti hanno utilizzati regolamenti simili. La detenzione amministrativa ancora usata dalle forze di occupazione israeliane in Palestina e' uno di questi regolamenti.



Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Articolo 9 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

La detenzione amministrativa è una forma di detenzione senza formulazione di accuse o processo, autorizzata da un ordine amministrativo invece che da un decreto giudiziario. Un ordine di detenzione amministrativa ha una durata massima di 6 mesi, ma puo' essere rinnovato all'infinito. E' stata introdotta in Palestina dalle autorita' britanniche durante il mandato, ed e' stato usato sia contro la popolazione indigena che contro gli immigranti ebraici.

Il giurista sionista Dov Joseph protestando contro l'uso da parte delle autorita' britanniche della detenzione amministrativa ha detto:

Saremo tutti sottomessi al terrore ufficiale? ... nessun cittadino sara' al riparo dalla prigionia a vita senza processo.... non c'e' bisogno di commettere un qualche infrazione, e' sufficiente una decisione presa in qualsiasi ufficio...

Dopo lo stabilimento dello stato d'Israele, i regolamenti di emergenza britanniche, che includevano la detenzione amministrativa sono stati incorporati nella legge israeliana e lo stesso Dov Joseph (allora ministro della giustizia) l'ha usata contro la popolazione palestinese. Da allora, gli ordini di detenzione hanno colpito bambini, donne, giovani, vecchi, intellettuali, studenti, dirigenti politici e sindacali, e negli ultimi tre anni hanno toccato anche deputati del Consiglio legislativo palestinese ed ex ministri dei precedenti governi palestinesi. Da 2000, ci sono stati piu' di 19000 ordini di detenzione amministrativa.

Attualmente, ci sono piu' di 500 palestinesi sottoposti a ordine di detenzione amministrativa. Il detenuto piu' recente e' Mohammed Othman. Mohammad è stato arrestato dalle autorità israeliane il 22 settembre. Stava rientrando nella Cisgiordania dopo un viaggio in Norvegia dove ha tenuto incontri pubblici e riunioni con ufficiali del governo. Nonostante 2 mesi di detenzione, isolamento, ad lunghe interrogazioni, nessun capo d'accusa e' stato dimostrato, e le autorita' militari hanno chiesto un ordine di detenzione amministrativa.

Clicca qui per mandare un mail chiedendo il immediato rilascio di Mohammed Othman.

Clicca qui per leggere piu' sulla campagna contro la detenzione amministrativa (inglese).



Rapporto sulla detenzione arbitraria di Palestinesi preparato dalle organizzazioni israeliane per i diritti umani B'tselem e Hamoked.

200910 Without Trial Eng

domenica 8 novembre 2009

Vicenza ci riguarda










Sabato il 7 novembre, Donne in Nero da Padova, Napoli, Schio, Verona, Udine, Bologna, Ravenna, Milano, Torino e Alba sono scese in piazza a Vicenza, insieme a tante donne della citta', per dichiarare la loro opposizione alla costruzione della nuova base americana, Dal Molin.

Sono andate a Vicenza perche la costruzione della base, e tutto cio' che significano le scelte e le azioni di governi italiani successivi riguardanti la base, ci riguarda tutte e tutti.


Altre foto

La lotta tenace delle cittadine e cittadini di Vicenza ha dato piu' visibilità agli accordi segreti che impongono, oltre alla presenza di basi straniere sul territorio italiano, anche l'onere di mantenerle a spese dei contribuenti italiani. Ma ha anche reso visibile, in modo inequivocabile, il disprezzo dei nostri dirigenti politici per le opinioni, la volontà e i diritti dei cittadini. Le cittadine e i cittadini di Vicenza hanno visto le loro opinioni scartate, il loro ricorso a un referendum locale negato, la decisione della TAR di Veneto contro la costruzione della base cancellata.






L'esclusione delle cittadine e dei cittadini dalle decisioni che riguardano installazioni militari rappresenta una grave minaccia alla democrazia in un paese che già ospita 110 basi americane.



Basi americane in Italia



  1. Cima Gallina [Bolzano]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'aviazione USA
  2. Monte Paganella [Trento]. Stazione telecomunicazioni dell'aviazione USA
  3. Aviano [Pordenone]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'aviazione USA in Italia
  4. Roveredo [Pordenone]. Deposito armi Usa
  5. Rivolto [Udine]. Base dell'aviazione USA
  6. Maniago [Udine]. Poligono di tiro dell'aviazione USA
  7. San Bernardo [Udine]. Deposito munizioni dell'esercito USA
  8. Trieste. Base navale Usa
  9. Camp Ederle [Vicenza]. Quartier generale Guarnigione USA
  10. Vicenza: sede 173° Brigata Aviotrasportata USA
  11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vicenza]. Deposito militare
  12. Longare [Vicenza]. Deposito militare
  13. Oderzo [Treviso]. Deposito di armi e munizioni
  14. Codognè [Treviso]. Deposito di armi e munizioni
  15. Istrana [Treviso]. Base dell'aviazione USA

  16. Ciano [Treviso]. Centro telecomunicazioni e radar USA
  17. Verona. Air Operations Center dell'aviazione USA e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni dell’aviazione USA
  18. Affi [Verona]. Centro telecomunicazioni USA
  19. Lunghezzano [Verona]. Centro radar USA
  20. Erbezzo [Verona]. Antenna radar Agenzia di sicurezza nazionale USA
  21. Conselve [Padova]. Base radar USA
  22. Monte Venda [Padova]. Antenna telecomunicazioni e radar USA
  23. Venezia. Base navale USA
  24. Sant'Anna di Alfaedo [Padova]. Base radar USA
  25. Lame di Concordia [Venezia]. Base di telecomunicazioni e radar USA
  26. San Gottardo, Boscomantivo [Venezia]. Centro telecomunicazioni USA
  27. Ceggia [Veggio]. Centro radar USA
  28. Ghedi [Brescia]. Base dell'aviazione USA, stazione di comunicazione.
  29. Montichiari [Brescia]. Base aerea USA.
  30. Remondò [Pavia]. Base dell'esercito USA
  31. Solbiate Olona [Varese]. Base di intervento rapido.
  32. Sorico [Como]. Antenna Agenzia di sicurezza nazionale USA
  33. Cameri [Novara]. Base aerea Usa con copertura Nato.
  34. Candelo-Masazza [Vercelli]. Addestramento dell’aviazione e dell’esercito USA, copertura Nato
  35. La Spezia. Centro antisommergibili

  36. Finale Ligure [Savona]. Stazione di telecomunicazioni dell’esercito USA

  37. San Bartolomeo [Spezia]: Centro ricerche per la guerra sottomarina.
  38. Monte San Damiano [Piacenza]. Base dell'aviazione USA con copertura Nato.
  39. Monte Cimone [Modena]. Stazione telecomunicazioni USA con copertura Nato.
  40. Parma. Deposito dell'aviazione USA con copertura Nato.
  41. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato USA
  42. Rimini. Gruppo logistico USA per l'attivazione di bombe nucleari
  43. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni USA
  44. Potenza Picena [Macerata]. Centro radar USA con copertura Nato
  45. Camp Darby [Pisa]. Il più grande deposito logistico del Mediterraneo della Setaf. Base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo
  46. Coltano [Pisa]. Importante base USA per le telecomunicazioni. Deposito munizioni dell’esercito USA
  47. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'aviazione USA
  48. Talamone [Grosseto]. Base saltuaria della Marina USA
  49. Poggio Ballone [Grosseto]. Centro radar USA con copertura Nato
  50. Livorno. Base navale USA
  51. Monte Limbara [Sassari]. Base missilistica USA
  52. Sinis di Cabras [Oristano]. Centro elaborazioni dati [Agenzia di sicurezza nazionale USA].
  53. Isola di Tavolara [Sassari]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Marina USA
  54. Torre Grande di Oristano. Base radar Agenzia di sicurezza nazionale USA
  55. Monte Arci [Oristano]. Stazione di telecomunicazioni USA con copertura Nato.
  56. Capo Frasca [Oristano]. Eliporto ed impianto radar USA
  57. Santulussurgiu [Oristano]. Stazione telecomunicazioni dell'aviazione USA con copertura Nato
  58. Perdasdefogu [Nuoro]. Base missilistica sperimentale
  59. Capo Teulada [Cagliari]. Poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato
  60. Cagliari. Base navale USA
  61. Decimomannu [Cagliari]. Aeroporto USA con copertura Nato
  62. Aeroporto di Elmas [Cagliari]. Base aerea dell'aviazione USA
  63. Salto di Quirra [Cagliari]. Poligoni missilistici
  64. Capo San Lorenzo [Cagliari]. Zona di addestramento per la Sesta flotta USA
  65. Monte Urpino [Cagliari]. Depositi munizioni USA e Nato.
  66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze USA. Stazione Nato
  67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'aviazione USA
  68. Rocca di Papa [Roma]. Stazione telecomunicazioni USA con copertura Nato
  69. Monte Romano [Viterbo]. Poligono saltuario di tiro dell'esercito USA
  70. Gaeta [Latina]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle"
  71. Casale delle Palme [Latina]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo USA
  72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili USA. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari USA
  73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea USA
  74. Monte Camaldoli [Napoli]. Stazione di telecomunicazioni USA
  75. Ischia [Napoli]. Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato
  76. Nisida [Napoli]. Base dell’esercito USA
  77. Bagnoli [Napoli]. Sede del più grande centro di coordinamento della Marina USA di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.
  78. Agnano [Napoli]. Base dell'esercito USA
  79. Licola [Napoli]. Antenna di telecomunicazioni USA
  80. Lago Patria [Caserta]. Stazione telecomunicazioni USA
  81. Giugliano [Napoli]. Comando Statcom
  82. Grazzanise [Caserta]. Base saltuaria dell'aviazione USA
  83. Mondragone [Caserta]: Centro di Comando USA e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi USA e Nato in caso di guerra
  84. Montevergine [Avellino]: Stazione di comunicazioni USA
  85. Cirigliano [Matera]. Comando delle Forze Navali USA in Europa
  86. Pietraficcata [Matera]. Centro telecomunicazioni USA e Nato
  87. Gioia del Colle [Bari]. Base aerea USA di supporto tecnico
  88. Brindisi. Base navale USA
  89. Punta della Contessa [Brindisi]. Poligono di tiro USA e Nato
  90. San Vito dei Normanni [Brindisi]. Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Agenzia di sicurezza nazionale USA]
  91. Monte Iacotenente [Foggia]. Base del complesso radar Nadge (rete di radar militari della NATO)
  92. Otranto. Stazione radar USA
  93. Taranto. Base navale USA. Deposito USA e Nato
  94. Martinafranca [Taranto]. Base radar USA
  95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar USA e Nato
  96. Monte Mancuso [Catanzaro]. Stazione di telecomunicazioni USA
  97. Sellia Marina [Catanzaro]. Centro telecomunicazioni USA con copertura Nato
  98. Sigonella [Catania]. Principale base terrestre della Marina USA nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta
  99. Motta S. Anastasia [Catania]. Stazione di telecomunicazioni USA
  100. Caltagirone [Catanzaro]. Stazione di telecomunicazioni USA
  101. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'aviazione USA
  102. Isola delle Femmine [Palermo]. Deposito munizioni USA e Nato.
  103. Marina di Marza [Ragusa]. Stazione di telecomunicazioni USA
  104. Augusta [Siracusa]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni
  105. Monte Lauro [Siracusa]. Stazione di telecomunicazioni USA
  106. Centuripe [Enna]. Stazione di telecomunicazioni USA
  107. Niscemi [Caltanissetta]. Base del NavComTelSta [comunicazione Marina USA]
  108. Trapani. Base dell’aviazione USA con copertura Nato
  109. Isola di Pantelleria [Trapani]: Centro telecomunicazioni della Marina USA, base aerea e radar Nato
  110. Isola di Lampedusa [Agrigento]: Base della Guardia costiera USA. Centro d'ascolto e di comunicazioni








Ci dicono che tutto cio' e' fatto per la nostra sicurezza.


Ma per sentirci sicure abbiamo bisogno in primo luogo di rispetto e di riconoscimento della nostra libertà, dignità e autodeterminazione. In secondo luogo è necessario costruire sul territorio dei rapporti che siano orientati alla reciproca conoscenza, alla convivenza e alla solidarietà, e riconoscere alle cittadine e ai cittadini il diritto a partecipare alle scelte che riguardano il proprio territorio.






giovedì 5 novembre 2009

Smilitarizziamo il nostro ambiente e le nostre vite


Il 4 Novembre è la Festa dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze Armate, istituita dal fascismo per celebrare la “Vittoria” della prima guerra mondiale. Quale vittoria per i 650.000 morti e 1.000.000 di mutilati e feriti? Fu un affare per i grandi industriali, politici corrotti, funzionari statali senza scrupoli, alti ufficiali con le mani in pasta. Le commesse di guerra fruttarono profitti così scandalosi che fu nominata una commissione d’inchiesta parlamentare.
Ogni anno, in ogni città, le autorità civili, militari, religiose, si ritrovano tutte unite per legittimare eserciti e guerre e coprire con i veli della retorica la realtà di “un’inutile strage”.

Noi vogliamo ribadire il nostro NO a quella e a tutte le inutili stragi che continuano a insanguinare il mondo.








"Non si creda agli atti di valore dei soldati, non si dia retta alle altre fandonie del giornale, sono menzogne. Non combattono, no, con orgoglio, né con ardore;
essi vanno al macello perché sono guidati e perché temono la fucilazione.
Se avessi per le mani il capo del governo, o meglio dei briganti, lo strozzerei".


(B.N. Anni 25, soldato; condannato a 4 anni di reclusione per lettera denigratoria, 1916)






L'Italia ripudia la guerra” afferma la nostra Costituzione, ma ripudiare la guerra significa non solo non fare guerre, ma anche non costruire, vendere e acquistare strumenti di guerra: né basi né armi. La produzione e il commercio di armi, la costruzione e il mantenimento di basi militari, tutto questo ci riguarda come cittadine che non si rassegnano alle scelte di guerra, ma si impegnano per contribuire alla costruzione di una società giusta, solidale e di pace prefigurata dalla Costituzione.

Noi pensiamo che l’uso della violenza e la cultura delle armi siano le più assurde, le più stupide, le più crudeli attività che l’uomo abbia messo in campo nel corso della storia.
Per affrontare i problemi sempre più gravi del nostro tempo non servono altre basi, altri soldati, altre armi, occorre la co-responsabilità e la collaborazione internazionale, la solidarietà civile, fuori da ogni logica militare e di potere.

Non vogliamo essere complici del militarismo , ovunque si manifesti e in particolare nel nostro paese, con la concessione dell'aeroporto Dal Molin per una nuova base militare statunitense, la crescente militarizzazione della Campania (dal porto di Napoli alle basi militari, dalle fabbriche di armi alle discariche…), il magazzino di armi nucleari ad Aviano, il continuo aumento delle spese militari, la costruzione dei cacciabombardieri F35, la partecipazione a spedizioni militari camuffate da missioni di pace...

La militarizzazione del territorio non solo non ci dà, ma ci toglie sicurezza e libertà'. Per sentirci più sicure abbiamo bisogno di rispetto e di riconoscimento della nostra libertà, dignità e autodeterminazione.

Per questo, il 7 novembre saremo in piazza a Vicenza, insieme con le donne della città per dichiarare la nostra opposizione alla costruzione della nuova base Dal Molin.

Invitiamo tutte le donne che rifiutano la logica della guerra a participare.


Donne in Nero
Padova 4 novembre 2009