giovedì 19 febbraio 2009

Non possiamo accettare che cada di nuovo il silenzio su Gaza

1400 i morti e piu' di 5000 gravemente feriti durante l'attacco genocida sulla Striscia di Gaza. E per i sopravissuti ora c'e' una vita fra le macerie che potrebbe durare a lungo, se la comunita' internazionale continua con la solita sottomissione alla politica d'Israele . Secondo le agenzie umanitarie, Israele lascia entrare meno del 50% del necessario per affrontare l'emergenza acuta, per non parlare della ricostruzione.

Gli edifici completamente distrutti sono almeno 14mila. Sono circa 90mila le persone che non hanno più una casa. Decine di migliaia di persone continuano a vivere in ruderi diroccati, tra calcinacci, schegge di bombe, proiettili e tracce di sangue sui muri. Cemento e ferro sono nella lista nera dei materiali sotto embargo e non sono le uniche cose - secondo l'agenzia umanitaria Oxfam, anche carta e libri sono sulla lista nera.

La nostra amica Majeda dell’ Associazione di Cultura e Libero Pensiero a Khan Younis ci ha mandato delle foto che mostrano la devastazione di una societa' che gia' dopo piu' di 40 anni d'occupazione e 2 anni d'assedio era allo stremo.


Clicca Qui per vedere le foto di Majeda.

Non possiamo accettare che ora il silenzio cada di nuovo su Gaza. Non possiamo nemmeno affidare la ricerca di giustizia e una vita degna per il popolo di Gaza ai nostri governi. Gia sono partite varie iniziative popolari.

Action for Peace aveva gia' lanciato la campagna Un futuro per Gaza, che con la distruzione compiutai dalle forze israeliane e' diventata sempre piu' urgente e importante.

Dalla Svezia è partito un progetto per mandare una nave a Gaza. La nave attraccherà in Inghilterra, Francia, Spagna, Italia, Grecia, e Cipro per raccogliere aiuti e per mantenere la visibilita´della situazione nella Striscia di Gaza.

Un convoglio di aiuti e´ gia' partito via terra dalla Gran Bretagna. Il convoglio e' composto da piu' di 100 veicoli, incluse alcune ambulanze. Tutti i veicoli e ciò che contengono sono stati donati da singole persone, associazioni e sindacati.

Per ulteriori informazione (in inglese) http://www.vivapalestina.org/about.htm

Una piccola delegazione di pacifiste americane di Code Pink e' riuscita a entrare Gaza. Torneranno con una delegazione piu' grande per la Giornata Internazionale delle Donne, per portare aiuti ma anche per mantenere la pressione per la fine dell'assedio di Gaza e la fine del sostegno statunitense alla politica di occupazione e colonizzazione in Palestina. Per informazioni sulla partecipazione alla delegazione di Code Pink, scrivete a

gaza.codepink@gmail.com.

When I traveled to Gaza last week, everywhere I went, a photo haunted me. I saw it in a brochure called "Gaza will not die" that Hamas gives out to visitors at the border crossing. A poster-sized vers...
When I traveled to Gaza last week, everywhere I went, a photo haunted me. I saw it in a brochure called "Gaza will not die" that Hamas gives out to visitors at the border crossing. A poster-sized vers...
Siamo sicure che ci sono anche altre iniziative popolari e speriamo di vederle moltiplicare fino a creare una valanga che portera' via l' occupazione israeliana della palestina con tutta la brutalita´e l'ingiustizia che hanno distrutto le vite di tanti palestinesi e anche di israeliani.