sabato 23 dicembre 2017

Una giustizia femminista per rispondere alle molteplici violenze contro le donne


Sono morta il 15 Agosto del 1992.
Sono viva perché ho bisogno di raccontare la verità


 Una testimone del Tribunale delle Donne di Sarajevo



La rete italiana delle Donne in Nero ritiene importante far conoscere la straordinaria importanza del Tribunale delle Donne dei Balcani e aprire anche in Italia una riflessione su un approccio femminista alla giustizia. Per questo è stato lanciato un appello ad altre donne e si sono moltiplicate iniziative in varie città.

Appello ad una riflessione comune

Come Donne in Nero di Padova e come Rete italiana delle Donne in Nero stiamo riflettendo sulla giustizia in un’ottica femminista a partire dall’esperienza del Tribunale delle donne, svoltosi a Sarajevo nel maggio del 2015, e di altre esperienze di tribunali delle donne, anche se articolati in modo diverso e con finalità diverse. (Dopo il primo tribunale delle donne, istituito nel 1992 a Lahore in Pakistan, ne sono stati organizzati quasi 40, ricordiamo quello del 2000 a Tokio per le comfort women, nel 2001 a Città del Capo, nel 2006 a Mumbai e nel 2009 a Bangalore in India, in California nel 2012 sulla situazione delle donne povere, bianche e nere...). 


Nella sessione del Tribunale di Sarajevo, a cui alcune di noi hanno partecipato, sono state presentate le testimonianze delle violenze subite dalle donne a partire dall’inizio delle guerre nei Balcani nel 1991 ad oggi. La necessità di istituire il Tribunale delle donne è stata motivata dalle risposte inefficaci e insufficienti che le donne hanno ricevuto dalle istituzioni, compreso il Tribunale internazionale de L’Aia per la Jugoslavia: infatti le donne che sono riuscite a parlare in tribunale hanno verificato l’assenza di ascolto o, per lo meno, un ascolto malevolo. 

Le testimonianze delle donne hanno evidenziato e condannato il patriarcato locale e il sistema socio-economico sia durante la guerra sia dopo; è emersa infatti una continuità tra violenza durante la guerra e violenza nel dopoguerra, se durante la guerra il corpo della donna è diventato un campo di battaglia, dopo la guerra diventa una merce qualunque senza valore e superfluo nel mercato della privatizzazione. La violenza sulle donne assume dunque il significato di paradigma di ogni altra forma di violenza. 

Dall’esperienza dei tribunali delle donne risulta che, in un’ottica femminista, non è sufficiente individuare i responsabili delle ingiustizie subite, ma è necessario: 

  • un ascolto empatico e solidale con le donne che raccontano le loro esperienze;
  • il riconoscimento delle capacità di resistenza delle donne di fronte alle esperienze di violenza e alle loro conseguenze; 
  • l’individuazione di responsabilità collettive, strutturali, degli stati, dei governi, delle istituzioni a vari livelli, allargando lo sguardo oltre le responsabilità dei singoli mediante una riflessione comune sulla giustizia da un punto di vista femminista. 

L’insufficienza della giustizia penale, che emargina e toglie voce alle vittime, e il riconoscimento dell’ingiustizia, fanno parte dell’approccio femminista alla giustizia: è la testimonianza dell’ingiustizia che deve stare al centro del procedimento, è essa a definire il reato. Ma per attuare questa nuova forma di giustizia è imprescindibile stabilire relazioni tra gruppi e singole diverse, praticare l’ascolto empatico e solidale che pone al centro l’esperienza delle donne senza atteggiamenti giudicanti, la chiamata ad una responsabilità collettiva che produce conoscenza e aumenta iniziative e azioni. 

L’approccio femminista alla giustizia, nell’esperienza della ex-Jugoslavia e di altre regioni, rappresenta una esperienza preziosa, che secondo noi va raccolta e rielaborata di fronte alla violenza che le donne subiscono anche qui da noi in un tempo cosiddetto pacificato (violenza sessuale fuori e dentro la famiglia, prostituzione forzata e riduzione in schiavitù, violenza economica, violenza legata al militarismo…). 

Come Donne in Nero desideriamo riflettere confrontandoci con le esperienze di chi subisce la violenza e con gli studi prodotti dalle femministe, mettendo a disposizione delle persone interessate ad approfondire queste tematiche, le nostre esperienze e i materiali scritti e video di cui disponiamo. 

Ravenna
Schio

Torino
Bologna





















Padova






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