venerdì 17 ottobre 2008

A Roma con Leyla Zana, per il diritto di stare al mondo

Il 20 ottobre 2008 sarà a Roma, per la prima volta in Italia Leyla Zana, una tra le voci più significative riconosciute a livello internazionale per l'impegno nella ricerca di vie di dialogo e di pace in Turchia.



Leyla Zana, eletta nel 1991 nella Assemblea turca in rappresentanza della minoranza curda, nonostante la dura condanna nel 1994 a seguito del suo giuramento come parlamentare pronunciato in lingua turca e curda e gli anni di detenzione terminati solo dopo il secondo processo voluto dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo che ha impugnato il primo verdetto, non ha mai cessato di impegnarsi per il rispetto dei diritti umani in Turchia e nel mondo.


Molti i riconoscimenti per il suo operato; il più significativo nel 1996 il premio europeo per la pace Sakharov consegnatole solo dopo la riacquistata libertà nel 2005 direttamente dal Presidente del Parlamento Europeo a Bruxelles.

domenica 12 ottobre 2008

La società della paura rinuncia alla libertà

Il 4 ottobre, insieme a migliaia di persone che rispingono le politiche dell’odio e del razzismo, le Donne in Nero hanno manifestato a Roma e in altre città contro tutti i razzismi e contro le politiche che alimentano la xenofobia e rendono le nostre città sempre più invivibili e insicure per tutti.



Siamo scese in piazza per affermare la nostra opposizione:
  • ai costruttori della paura;
  • ai seminatori del sospetto e dell'odio verso i migranti, gli stranieri, i nomadi;
  • ai sostenitori di politiche securitarie che incrementano l'isolamento dei cittadini e delle cittadine e militarizzano le città italiane;
  • ai fautori di leggi che mettono in discussione i diritti del lavoro, i diritti sociali e la scuola pubblica;
  • agli interpreti di una politica autoritaria fondata sul controllo delle persone e sulla soppressione delle voci della libera stampa.
Siame scese per rifiutare le politiche di esclusione dell’ “altro” che lo trasformano in nemico, L’imbroglio securitario che, non solo minaccia la nostra libertà e le nostre vite, ma nasconde anche le vere cause dell’insicurezza sociale riconducibili alle logiche del sistema liberista globale, che precarizza il lavoro, aumenta la povertà, distrugge lo stato sociale, rende impossibile progettare il futuro, un’idea di sicurezza basata sulla militarizzazione delle nostre città e delle nostre vite, la politica della paura, dell’apartheid, della deportazione.

Siamo convinte che una società, che si incammina sulla strada della xenofobia e del razzismo, diventerà sempre più invivibile e insicura, perché la sicurezza può nascere solo dall’accoglienza e dal riconoscimento dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza per tutti.

Ricordiamo che ad aver paura non siamo solo noi.
Anche chi si trova nel nostro paese, lontano da casa, tra estranei che non capiscono la sua lingua, non gli affittano la casa, non lo assumono in regola, costringendolo ad essere un clandestino, ha paura.

L’ “altro” non è il nostro nemico, ma il nostro prossimo, che abita il nostro stesso mondo e con noi condivide bisogni, timori, speranze. Soltanto questo sentimento di vicinanza potrà aiutarci a sentirci tutti più sicuri.

Sicurezza, per noi, significa poter vivere in citta’ accoglienti caratterizzate da rapporti basati sul rispetto, l’ascolto e il ricoscimento reciproco.


    A Napoli si racconta il viaggio nella Striscia di Gaza



    Un passaggio di frontiera da un non-Stato ad un altro… estenuanti controlli per accedere ad un lungo attraversamento nel nulla intervallato da immagini di devastazioni recenti… una scritta sul muro per ricordare un morto.





    Il tutto costantemente controllato dal cielo con aerostati spia. Alla fine del nulla si comincia a respirare un odore acre che strozza la gola… non capisci… e ti spiegano che è l’olio di frittura nei motori che sostituisce il carburante che non c’è.



    Benvenute a Gaza city, ci dicono… pochissime auto, infinite file ai pochi distributori aperti… tanti carretti con persone e merci trasportati da asinelli macilenti.





    Nessun colore. Solo gradazioni dal grigio al nero. Unica eccezione: coloratissimi negozi di fiori per addobbi mortuari.
    Ciononostante, la dignità e la speranza oltre la miseria.

    MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE, ore 18.30
    c/o il KOESIS, via Luigia Sanfelice,2
    RITA MILIZIA ed ALESSANDRA VALLE, attiviste Donne in Nero
    raccontano il viaggio nella Striscia di Gaza con proiezione foto.
    Con la cortese partecipazione di SOUZAN FATAYER attivista Comunità palestinese di Napoli












    mercoledì 1 ottobre 2008

    Un golpe con cui si cancella la democrazia e un diritto costituzionale

    Il Consiglio di Stato ha bloccato la consultazione sul Dal Molin! Evidentemente il parere dei cittadini è pericoloso per chi ha promesso di cedere il Dal Molin agli Usa, cercando di rimediare poi al danno con inadeguate compensazioni.

    La decisione del Consiglio di Stato dimostra che in città c'è un'emergenza democratica. Ci troviamo di fronte a un vero e proprio atto di regime con il quale si cancella un diritto previsto dalla Costituzione che garantisce alla popolazione di esprimere liberamente la propria opinione.

    Ma Vicenza non ci sta a vedersi tappare la bocca ancora una volta, e noi cittadini reagiremo a questo vergognoso atto di prepotenza e dispotismo riunendoci stasera alle 20:30 in piazza Castello, per un corteo che si snoderà fino alle porte della Prefettura. Qui ci riuniremo in assemblea a gridare l’indignazione, a discutere sulle prossime iniziative e a creare un presidio notturno per vegliare su una democrazia che tentenna. Una notte in compagnia di chi vuoledifendere la possibilità di esprimerci. Perché il futuro della nostra terra sta nelle nostre mani, non può essere deciso da una politica sorda al parere dei cittadini.
    Presidio Permanente No Dal Molin


    Questa settimana, le Donne in Nero di due città - Napoli e Ravenna - scenderanno in piazza per sostenere la lotta delle donne e uomini di Vicenza con sitin e proiezione del video "VICENZA: capitale europea della guerra?"




    Napoli

    2 ottobre ore 18, Piazza Dante, presidio.
    3 ottobre ore 19, Sala Videodrome Multisala Modernissimo, Via Cisterna dell'Olio, Napoli, proiezione filmati.

    Questa lotta ci riguarda
    • Perché riguarda tutte le donne e tutti gli uomini che ripudiano le guerre. Abbiamo visto in questi anni crescere la follia delle "guerre preventive" e delle "guerre umanitarie" dietro le quali si sono nascoste le politiche di aggressione del mondo, provocando morti e povertà.
    • perché il territorio coinvolto nella costruzione della base militare, oltre a diventare base di guerra, sarebbe sottratto di un BENE COMUNE, l'ACQUA. Proprio sotto la nuova base si trova una delle più importanti falde acquifere del nord Italia.
    • perché mette al centro il diritto delle comunità locali di decidere quale destinazione dare al proprio territorio in cui si vive e si lavora, volendo privilegiare la salute, la sicurezza umana e la pace.
    • perché anche noi abbiamo assistito all'uso che si è fatto e che si fa del nostro territorio regionale devastato dai rifiuti tossici, ed ancora di più, secondo i progetti governativi, si continuerà il degrado facendo discariche gigantesche e inceneritori velenosi
    Donne in Nero, Napoli

    Ravenna

    4 ottobre ore 18,30 Piazza A. Costa, presidio e proiezione del video.

    Questa lotta affonda le proprie radici nella difesa della terra e in un netto NO alla guerra.
    Anche per noi l’opposizione a nuove basi militari nasce non solo dal desiderio di preservare il territorio, ma anche dalla volontà di non essere complici di attacchi, distruzioni e guerre contro altri popoli e altri paesi.
    In tutta questa vicenda la politica ufficiale ha mostrato il peggio di sé, avvallando supinamente il progetto statunitense, che va al di là degli accordi con la NATO, dapprima tenendolo nascosto, poi minimizzandolo e infine cercando di imporlo con l’autoritarismo,l’aggressività, la minaccia.

    Da ultimo con pesanti pressioni per impedire la Consultazione Popolare prevista per il 5 ottobre indetta dall’Amministrazione Comunale per permettere finalmente ai cittadini di esprimersi sul futuro della loro città e dell’aeroporto Dal Molin.
    Donne in Nero, Ravenna