sabato 7 novembre 2020

"La verità delle donne. Percorsi e pratiche di giustizia con un approccio femminista

Dopo un lungo lavoro iniziato nei mesi del lockdown, ecco finalmente gli atti del Convegno "La verità delle donne. Percorsi e pratiche di giustizia con un approccio femminista", svoltosi il 15 febbraio 2020 presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma e organizzato dalla Rete italiana delle Donne in Nero. 

Ci auguriamo che questi materiali possano consentire una rivisitazione, individuale e collettiva, dei temi che sono stati al centro del nostro incontro romano. 

Clicca qui per scaricare il file

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mercoledì 12 agosto 2020

Cristina, Una Vita Per Rendere Giustizia Alle Donne

Ci ha lasciato Cristina Cattafesta, sorella, compagna, amica, la ricordiamo indomita e sorridente, tenace e tenera. 

Con una grande capacità di guardare al futuro, convinta della possibilità di migliorarlo. 

Per amore del mondo. 

E' una grande perdita per noi e per tutte le donne che lei sosteneva e accompagnava. 

Ma per tutte resta presente a indicare un cammino di lotta e liberazione.





domenica 24 maggio 2020

 



"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" (art. 11 della Costituzione)

 




 “Ripudia” è un'espressione decisa, che non ammette sofismi e compromessi. L'Italia invece continua a dotarsi di sofisticati e costosissimi sistemi d'armi d'attacco. Alcuni esempi:

  •  Il Documento Programmatico per la Difesa 2015-­‐17 prevede l’acquisto di 90 F35, cacciabombardieri con capacità nucleare dal costo medio unitario di 110 milioni di euro. 
  • La portaerei Cavour, appena ristrutturata con una commessa di 90 milioni per Fincantieri, Leonardo e due consorzi pugliesi, Sican e Cut, partirà da Taranto per gli USA dove effettuerà test con gli F35B a bordo. 
  • Il 14 novembre 2019 è stato consegnato alla Guardia di Finanza il primo di 22 elicotteri AW169M, Leonardo. La spesa complessiva sarà di 280 milioni di euro, ai quali se ne possono aggiungere altri 100 per servizi aggiuntivi. È un elicottero militare, dotato tra l'altro di transponder per l'individuazione amico/nemico.
  • Il Documento programmatico per la Difesa 2018-­‐2020 stabilisce l’accordo tra i Ministeri della Difesa, del Tesoro e dello Sviluppo economico per l'acquisto di quattro nuovi sottomarini d'attacco U212NFS per una spesa di due miliardi, reperiti dal Fondo per il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale del paese. 
  • I Cantieri Marionette del Wisconsin, acquisiti nel 2008 per “soli” 120 miliardi da Fincantieri (che ricordiamo è controllata da Cassa Depositi e Prestiti), produrranno per una super commessa USA di 5,5 miliardi di euro una fregata FREMM, fregata missilistica d'attacco. In questo modo Finmeccanica compenserà la produzione di navi da crociera, in crisi a causa del coronavirus. 

Inoltre la NATO e gli USA chiedono all’Italia di portare il bilancio della Difesa, attualmente di 25 miliardi, dall’1,4% del PIL al 2%, con l’aumento di 10 miliardi di spesa. In generale non si tratta ormai solo di finanziamento della Difesa, ma di un chiaro e organico progetto di sviluppo economico, come auspicato da Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, nella audizione informale in Commissione Difesa del Senato il 9 maggio dello scorso anno.

In questo contesto ci inquieta la recente “Proposta di Legge Speciale a supporto del rinnovamento dello strumento militare terrestre”, la cosiddetta “Legge terrestre”, secondo la quale nei prossimi 5/6 anni si dovrebbero garantire all’esercito italiano 5 miliardi di euro di fondi aggiuntivi destinati all’acquisto di carri armati, mezzi blindati, elicotteri multiruolo. Ci auguriamo che in sede parlamentare questo progetto venga bloccato.

Chiediamo anche di fermare tutti gli ulteriori investimenti per gli F-­‐35, dentro una cornice di spesa che, come richiesto dal movimento “Sbilanciamoci” , non superi l’1% del PIL.

Nella gravissima crisi attuale causata dalla pandemia da Covid 19, l'economia di guerra può apparire a molti l'economia del futuro.

Noi Donne in Nero, da sempre contro la guerra e contro ogni forma di violenza, comunque si presenti e venga propagandata, non accettiamo che il nostro governo pratichi una politica economica che tragga profitto da strumenti di morte.

 L’industria militare può essere riconvertita ad uso civile, per la prevenzione e la cura della salute di tutti gli esseri viventi e dell'ambiente, per il sostegno economico a chi è colpito dalla crisi, per la difesa e la promozione della cultura, dell’istruzione pubblica, dell'arte e del bello.

Sui temi al centro di questa lettera si sono espressi, in occasione della pandemia da Covid-­‐19, altri soggetti, laici e religiosi, movimenti, reti e associazioni della società civile del nostro Paese che hanno elaborato precise analisi e riflessioni. Condividendole pienamente, ci permettiamo di sottoporle, in allegato, alla vostra considerazione.

Vi ringraziamo per l’attenzione prestata

Cordiali saluti Rete italiana delle Donne in Nero

domenica 9 febbraio 2020

LA VERITÀ DELLE DONNE Percorsi e pratiche di giustizia con un approccio femminista.



Sabato 15 febbraio 2020 – Casa Internazionale delle Donne (Roma)

Nella società contemporanea, i sistemi giuridici istituzionali, operanti a livello nazionale e internazionale, spesso non soddisfano la richiesta di giustizia che in molte parti del mondo viene avanzata da quanti sono stati vittime di violenze, guerre, repressioni, genocidi. La verità di quanto è avvenuto è stata spesso occultata, non lasciando memoria di molti crimini commessi, in particolare contro le donne.

 


Con il Convegno organizzato a Roma il 15 febbraio 2020, la Rete italiana delle Donne in Nero intende riflettere su queste omissioni e divulgare le esperienze che alcuni movimenti femministi hanno elaborato in relazione a nuovi paradigmi del diritto, quelli della giustizia riparativa, transizionale e di genere. Si tratta di esperienze costruite dal basso, frutto dell’intelligenza progettuale e della determinazione di donne che hanno vissuto e operato in contesti attraversati da lunghi cicli di guerre, com’è nella vicenda delle due ospiti provenienti dalla Colombia e dai Balcani che dialogheranno nella prima parte della giornata.

A prendere per prima la parola sarà Kelly Echeverry Álzate, attivista della Ruta Pacifica de las Mujeres Colombianas, una rete femminista e pacifista attiva da molti anni nelle diverse regioni del Paese latinoamericano e capace di riunire oggi più di 350 organizzazioni di donne. Kelly Echeverry Álzate, tra le promotrici della Commissione verità e memoria delle donne colombiane, è stata fra le redattrici di un importante dossier  della Ruta Pacifica che in tre anni di lavoro di investigazione ha raccolto le testimonianze di oltre 1000 donne vittime del conflitto armato. Le donne intervistate, di differenti età e luoghi di provenienza, meticce, afro-discendenti, indigene e di altre identità etniche, con la loro testimonianza e la rivisitazione del proprio percorso di vita, hanno dato forma a una memoria collettiva e delineato una verità che a pieno titolo pretende di essere accolta e riconosciuta nella storia recente del paese.



Seguirà Staša Zajović, delle Donne in Nero di Belgrado, che è stata tra le fondatrici del Tribunale delle Donne della ex Jugoslavia, un progetto che ha preso vita alla fine del 2010 e si è sviluppato per cinque anni, approdando a un “dibattimento” che si è svolto a Sarajevo dal 7 al 10 maggio 2015. Il comitato organizzatore era costituito da donne bosniache, serbe, croate, slovene, macedoni, montenegrine, kosovare che, lavorando insieme, hanno dimostrato non solo come l’unità e la solidarietà delle donne possano superare le divisioni nazionali, ma come sia anche possibile sfidare politicamente “quelle distruttive forze di estrema destra che nei Balcani e nel complesso dell’Europa” operano per accentuare le chiusure identitarie, le contrapposizioni etniche e l’intolleranza.

Nella seconda parte del Convegno l’attenzione si sposterà sul rapporto tra donne e giustizia nel contesto italiano, prendendo in considerazione esperienze, criticità e nuovi modelli interpretativi del diritto. Sulla questione di genere negli interventi di protezione internazionale rivolti a donne migranti e vittime di tratta interverrà Maria Acierno, giudice della Corte di Cassazione


L’avvocata Ilaria Boiano, dell’associazione Differenza Donna, rifletterà sulla pratica femminista nel processo penale, soffermandosi sull’alleanza che nelle aule di giustizia è possibile costruire tra donne vittime di violenza, avvocate, attiviste e operatrici dei servizi sociali per smascherare i pregiudizi che abitano l’ambito giuridico e che condizionano ancora il rapporto tra donne e magistratura. Anna Lorenzetti, ricercatrice di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Bergamo, offrirà un approfondimento sulla giustizia riparativa, nell’accezione che questa ha assunto nell’ambito sovranazionale e in quello italiano in rapporto alla violenza di genere.

Il dossier elaborato dalla Ruta Pacifica, «La verità delle donne. Vittime del conflitto armato in Colombia», edito a Bogotà nel 2013, è stato tradotto e pubblicato nel 2019 dalla Rete italiana delle Donne in Nero – in “bottega” ne avevamo scritto qui: Colombia: la verità delle donne – e verrà presentato, nel mese di febbraio, in diverse città del nostro Paese. 


 

GLI APPUNTAMENTI CON IL LIBRO: il 4 febbraio a Imola, il 5 a Bologna, il 6 a Modena, l’8 a Ravenna, il 10 a Fano, il 13 a Napoli, il 17 a Firenze, il 19 a Torino, il 21 a Bergamo, il 22 a Milano, il 24 a Trieste, il 25 a Udine, il 27 a Padova, il 28 a Schio.