Avremmo voluto essere qui oggi per parlare e riflettere sui cambiamenti che le donne, nei loro percorsi di libertà, hanno portato nella società, nel lavoro, nelle relazioni tra persone, nella cura degli affetti e della vita quotidiana. Ma non è così. Ancora una volta l’8 di marzo diventa un giorno per parlare della violenza sulle donne.
Nonostante sia ormai acquisito il fatto che il 90% degli abusi avvenga in famiglia e che la prima causa di morte delle italiane sotto i 40 anni sia per mano del partner o ex-partner o conoscente o familiare, l’emergenza della violenza sulle donne non viene assunta come necessità di una riflessione pubblica sull’esistenza di una violenza esercitata dal genere maschile sul genere femminile per pensare quindi ad adeguati interventi culturali; ma viene presa, da chi ci governa, come pretesto per creare un clima culturale autoritario, di paura del “diverso” e per legiferare misure repressive (ronde..…), che portano alla militarizzazione del territorio.
Ancora una volta i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose” Crediamo che questa oggettivazione del corpo delle donne non riguardi solo noi, ma che su questo gli uomini debbano interrogarsi a fondo.
Se davvero gli uomini hanno a cuore la violenza sulle donne non possono più rinviare una riflessione su se stessi e la propria sessualità e aggressività.
Insieme donne e uomini dobbiamo, nel rispetto della reciproca differenza sessuale, costruire nuove relazioni che portino a ri-disegnare città e comunità accoglienti e sicure per tutte/i.
Ancora una volta come Donne in nero siamo qui, perché abbiamo scelto di non essere passive di fronte alle logiche imperanti che risolvono tutto solo con l’uso della forza, con la guerra, la militarizzazione e in definitiva con l’autoritarismo.
Siamo qui anche per tutte le donne che, nei luoghi di guerra e conflitti, continuano a farsi carico delle loro comunità; perché ovunque, nella quotidianità, sono le donne che reggono il mondo.Se davvero gli uomini hanno a cuore la violenza sulle donne non possono più rinviare una riflessione su se stessi e la propria sessualità e aggressività.
Insieme donne e uomini dobbiamo, nel rispetto della reciproca differenza sessuale, costruire nuove relazioni che portino a ri-disegnare città e comunità accoglienti e sicure per tutte/i.
Ancora una volta come Donne in nero siamo qui, perché abbiamo scelto di non essere passive di fronte alle logiche imperanti che risolvono tutto solo con l’uso della forza, con la guerra, la militarizzazione e in definitiva con l’autoritarismo.
Donne in nero Fano
donneinnero@virgilio.it
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