mercoledì 1 ottobre 2008

Un golpe con cui si cancella la democrazia e un diritto costituzionale

Il Consiglio di Stato ha bloccato la consultazione sul Dal Molin! Evidentemente il parere dei cittadini è pericoloso per chi ha promesso di cedere il Dal Molin agli Usa, cercando di rimediare poi al danno con inadeguate compensazioni.

La decisione del Consiglio di Stato dimostra che in città c'è un'emergenza democratica. Ci troviamo di fronte a un vero e proprio atto di regime con il quale si cancella un diritto previsto dalla Costituzione che garantisce alla popolazione di esprimere liberamente la propria opinione.

Ma Vicenza non ci sta a vedersi tappare la bocca ancora una volta, e noi cittadini reagiremo a questo vergognoso atto di prepotenza e dispotismo riunendoci stasera alle 20:30 in piazza Castello, per un corteo che si snoderà fino alle porte della Prefettura. Qui ci riuniremo in assemblea a gridare l’indignazione, a discutere sulle prossime iniziative e a creare un presidio notturno per vegliare su una democrazia che tentenna. Una notte in compagnia di chi vuoledifendere la possibilità di esprimerci. Perché il futuro della nostra terra sta nelle nostre mani, non può essere deciso da una politica sorda al parere dei cittadini.
Presidio Permanente No Dal Molin


Questa settimana, le Donne in Nero di due città - Napoli e Ravenna - scenderanno in piazza per sostenere la lotta delle donne e uomini di Vicenza con sitin e proiezione del video "VICENZA: capitale europea della guerra?"




Napoli

2 ottobre ore 18, Piazza Dante, presidio.
3 ottobre ore 19, Sala Videodrome Multisala Modernissimo, Via Cisterna dell'Olio, Napoli, proiezione filmati.

Questa lotta ci riguarda
  • Perché riguarda tutte le donne e tutti gli uomini che ripudiano le guerre. Abbiamo visto in questi anni crescere la follia delle "guerre preventive" e delle "guerre umanitarie" dietro le quali si sono nascoste le politiche di aggressione del mondo, provocando morti e povertà.
  • perché il territorio coinvolto nella costruzione della base militare, oltre a diventare base di guerra, sarebbe sottratto di un BENE COMUNE, l'ACQUA. Proprio sotto la nuova base si trova una delle più importanti falde acquifere del nord Italia.
  • perché mette al centro il diritto delle comunità locali di decidere quale destinazione dare al proprio territorio in cui si vive e si lavora, volendo privilegiare la salute, la sicurezza umana e la pace.
  • perché anche noi abbiamo assistito all'uso che si è fatto e che si fa del nostro territorio regionale devastato dai rifiuti tossici, ed ancora di più, secondo i progetti governativi, si continuerà il degrado facendo discariche gigantesche e inceneritori velenosi
Donne in Nero, Napoli

Ravenna

4 ottobre ore 18,30 Piazza A. Costa, presidio e proiezione del video.

Questa lotta affonda le proprie radici nella difesa della terra e in un netto NO alla guerra.
Anche per noi l’opposizione a nuove basi militari nasce non solo dal desiderio di preservare il territorio, ma anche dalla volontà di non essere complici di attacchi, distruzioni e guerre contro altri popoli e altri paesi.
In tutta questa vicenda la politica ufficiale ha mostrato il peggio di sé, avvallando supinamente il progetto statunitense, che va al di là degli accordi con la NATO, dapprima tenendolo nascosto, poi minimizzandolo e infine cercando di imporlo con l’autoritarismo,l’aggressività, la minaccia.

Da ultimo con pesanti pressioni per impedire la Consultazione Popolare prevista per il 5 ottobre indetta dall’Amministrazione Comunale per permettere finalmente ai cittadini di esprimersi sul futuro della loro città e dell’aeroporto Dal Molin.
Donne in Nero, Ravenna

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