Siamo scese in piazza per affermare la nostra opposizione:
- ai costruttori della paura;
- ai seminatori del sospetto e dell'odio verso i migranti, gli stranieri, i nomadi;
- ai sostenitori di politiche securitarie che incrementano l'isolamento dei cittadini e delle cittadine e militarizzano le città italiane;
- ai fautori di leggi che mettono in discussione i diritti del lavoro, i diritti sociali e la scuola pubblica;
- agli interpreti di una politica autoritaria fondata sul controllo delle persone e sulla soppressione delle voci della libera stampa.
Siame scese per rifiutare le politiche di esclusione dell’ “altro” che lo trasformano in nemico, L’imbroglio securitario che, non solo minaccia la nostra libertà e le nostre vite, ma nasconde anche le vere cause dell’insicurezza sociale riconducibili alle logiche del sistema liberista globale, che precarizza il lavoro, aumenta la povertà, distrugge lo stato sociale, rende impossibile progettare il futuro, un’idea di sicurezza basata sulla militarizzazione delle nostre città e delle nostre vite, la politica della paura, dell’apartheid, della deportazione.
Siamo convinte che una società, che si incammina sulla strada della xenofobia e del razzismo, diventerà sempre più invivibile e insicura, perché la sicurezza può nascere solo dall’accoglienza e dal riconoscimento dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza per tutti.
Ricordiamo che ad aver paura non siamo solo noi.
Siamo convinte che una società, che si incammina sulla strada della xenofobia e del razzismo, diventerà sempre più invivibile e insicura, perché la sicurezza può nascere solo dall’accoglienza e dal riconoscimento dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza per tutti.
Ricordiamo che ad aver paura non siamo solo noi.
Anche chi si trova nel nostro paese, lontano da casa, tra estranei che non capiscono la sua lingua, non gli affittano la casa, non lo assumono in regola, costringendolo ad essere un clandestino, ha paura.
L’ “altro” non è il nostro nemico, ma il nostro prossimo, che abita il nostro stesso mondo e con noi condivide bisogni, timori, speranze. Soltanto questo sentimento di vicinanza potrà aiutarci a sentirci tutti più sicuri.
Sicurezza, per noi, significa poter vivere in citta’ accoglienti caratterizzate da rapporti basati sul rispetto, l’ascolto e il ricoscimento reciproco.
L’ “altro” non è il nostro nemico, ma il nostro prossimo, che abita il nostro stesso mondo e con noi condivide bisogni, timori, speranze. Soltanto questo sentimento di vicinanza potrà aiutarci a sentirci tutti più sicuri.
Sicurezza, per noi, significa poter vivere in citta’ accoglienti caratterizzate da rapporti basati sul rispetto, l’ascolto e il ricoscimento reciproco.
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