Ogni morte è un'agonia per quelli che hanno perso una persona cara, ma non si può negare che questa violenza è caduta prevalentemente ai palestinesi. Questa violenza ha una causa principale:
l'occupazione illegale della Palestina da parte di Israele.
- La negazione dei diritti umani dei palestinesi deve finire.
- Gli insediamenti illegali deve finire
- I bombardamenti di civili devono finire
- L'uccisioni di ragazzi deve finire
- Valorizzare la vita degli ebrei a scapito di altri, deve finire.
Il governo israeliano ha fatto tutto quanto in loro potere per aumentare la tensione su entrambi i lati. L'operazione, che secondo il governo era una ricerca per i ragazzi, assomigliava alle punizione inflitte alle popolazioni sotto occupazione durante la seconda guerra mondiale con rastrellamenti di massa, violenza gratuita e distruzione di proprietà. Certamente non e' stata un'operazione di polizia per trovare i ragazzi spariti.
Ora si scopre che il governo israeliano aveva già prove solide fin dall'inizio che i ragazzi erano già morti, e forti sospetti su chi erano i colpevoli. Con ordinanza del tribunale, questa informazione è stata tenuta segreta da tutti, comprese le famiglie, prolungando la loro agonia, ma servendo come pretesto utile per i rastrellamenti di palestinesi che chiaramente non aveva niente a che fare con gli omicidi. Punizione collettiva, infatti, un crimine secondo il diritto internazionale. E ora la punizione è diretta verso Gaza, dove il numero di morti da bombardamenti di una delle aree più densamente popolate del mondo, è in aumento di ora in ora.
Coloro che uccidono devono assumersi la responsabilità, se siano coloni estremisti, palestinesi, soldati con il grilletto facile, o piloti dei bombardieri semplicemente seguendo gli ordini di bombardare case, scuole e orfanotrofi del nemico.
Ma c'è un altro colpevole che è l'occupazione ed i governi israeliani successivi di tutti i colori che l'hanno mantenuta durante decenni, espropriando, umiliando, imprigionando e uccidendo i palestinesi; diffondendo paura e odio fra la loro gente, insegnando i giovani a odiare e disprezzare i palestinesi e di vederli come meno che umano. Permettendo o addirittura incoraggiando i giovani soldati di usare forza letale contro i palestinesi disarmati, e garantendo loro l'impunità. Mettendo in chiaro che prendere la vita palestinese non è qualcosa che sarà punito.
Quindi non è da meravigliarsi che dopo che il governo aveva messo la colpa per la sparizione dei ragazzi sulla popolazione palestinese intera, la scoperta dei loro cadaveri ha innescato una tempesta di odio e di violenza contro i palestinesi che ricorda pogrom o linciaggi, e che si è culminata nell'omicidio di Muhammad Hussein Abu Khdeir bruciato vivo da 6 ebrei. Sembra che ci siano minori tra i suoi assassini - una tragica testimonianza al degrado che l'occupazione ha portato in ampie fasce della popolazione israeliana, che vive in una cultura di crescente razzismo e disumanizzazione dell'altro.
La speranza risiede ancora in coloro che rifiutano di essere nemici - gli israeliani che sono andati al villaggio di Muhammed Abu Khdeir per dolersi con la famiglia, le famiglie di Naftali Fraenkel e Muahmmad Abu Khdeir che si sono incontrati a condividere il loro dolore, i palestinesi che hanno visitato la famiglia di Naftali Fraenkel durante il periodo di lutto, i membri del Parents Circle, israeliani e palestinesi che hanno perso figli nel conflitto, e che dal loro dolore lavorano per la pace e la riconciliazione.
"La risposta non è quella di cercare vendetta, perché non ci incontreremo mai i nostri cari, e invece si creerà ulteriori vittime. La pace è la risposta. Il nostro sangue è lo stesso e il nostro nemico è lo stesso: l'occupazione, l'oppressione, l'odio e la paura."
Bassam Aramin, portavoce palestinese del Parents Circle.
La speranza è nella compassione dei cuori umani che rimangono aperti nonostante la sofferenza
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