10 dicembre 1948 | Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. Dichiarazione Universale Dei Diritti Umani: articolo 13 |
11 dicembre 1948 | ...permettere ai rifugiati che lo desiderino di ritornare nelle loro case il primo possibile e vivere in pace con i loro vicini, mentre a coloro che decidessero di non rientrare devono essere pagati indennizzi. Risoluzione 194 delle Nazione Unite |
22 novembre 1974 | ...ribadisce il diritto inalienabile dei palestinesi a tornare nelle case e proprietà da cui sono stati sfollati e sradicati, e chiede il loro ritorno. Risoluzione 3236 delle Nazione Unite |
15 maggio e 5 giugno 2011 | Profughi palestinesi rivendicando i diritti riconosciuti sono stati accolti con violenza delle forze israeliane. Tanti morti e feriti. |
Lo stesso 15 maggio, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano era in visita a Tel Aviv ricevendo il premio “Dan David” per il suo impegno per la democrazia. Accettando il premio, ha detto:
Signor Presidente Le manifestiamo la nostra più viva indignazione, il nostro dolore ed insieme la nostra grandissima preoccupazione per l’ennesimo eccidio che l’esercito israeliano (ad ora 23 morti ed oltre 300 feriti) ha ieri compiuto per espresso ordine del governo di Tel Aviv, sparando ad altezza d’uomo contro cittadini palestinesi che, disarmati, manifestavano dinnanzi alla linea di demarcazione con la Siria, fissata a seguito della guerra dei sei giorni del 1967 sulle alture del Golan, che da allora Israele considera arbitrariamente come linea di confine. Israele non può continuare ad invocare ragioni di sicurezza per infrangere sistematicamente il diritto internazionale, le risoluzioni dell’ONU, la Carta dei Diritti dell’Uomo, la Convenzione dei Diritti del Fanciullo, per disconoscere e conculcare i diritti del Popolo Palestinese. La sicurezza di Israele può essere solo frutto di una pace giusta che assicuri libertà e dignità anche ai palestinesi, cioè di un’azione politica che Israele invece rifiuta e in vari modi boicotta, perché intende espellere i palestinesi dalla loro terra ed instaurare, come esplicitamente dichiarato, uno stato ebraico. Come la democrazia sarebbe pienamente realizzabile in uno stato confessionale è per altro tutto da dimostrare. Neppure la comunità internazionale ed in essa l’Italia possono continuare ad ignorare i misfatti di Israele, che si configurano inequivocabilmente come crimini contro l’umanità e continuare ad accordare al governo israeliano un’impunità di fatto. Lei Signor Presidente è custode della nostra Costituzione che è certamente tra le migliori del mondo perché configura la democrazia non come semplice sistema elettorale ma come un metodo di giustizia e di rispetto verso ognuno, come un sistema che non esclude e schiaccia alcuno ma riconosce il diritto di tutti e di ciascuno. Proprio in ragione di questa concezione alta della democrazia sancita nella Carta Fondativi della Repubblica, l’Italia ha il dovere di intervenire con fermezza per richiamare il governo israeliano al rispetto del Diritto e sospingerlo ad accettare di collaborare con lealtà alla costruzione di una pace giusta. Noi confidiamo fortemente, Signor Presidente, che Ella voglia ispirare e sollecitare una siffatta azione da parte dell’Italia. E’ urgente intraprenderla senza indugi, Signor Presidente, perché entro fine mese, promossa da una coalizione internazionale, la Freedom Flotilla 2 farà rotta verso Gaza. Sarebbe inaccettabile che l’inerzia di stati che si fanno vanto della propria democrazie non impedisse al governo israeliano di compiere un ennesimo eccidio. |
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