venerdì 12 novembre 2010

NO ALLA GUERRA- SI ALLA CULTURA


Sabato 6 novembre, davanti alla prefettura di Novara, a partire dalle 15 e per tutto il pomeriggio, il Comitato docenti e ata precari e sottoprecari di Novara e USN, Unione Studenti Novaresi, hanno tenuto il presido 'No alla guerra, Sì alla cultura', per contestare i tagli, effettuati dal Ministro Gelmini a scuola, a università e ricerca; mentre, di contro, il Ministero della Difesa provvede all'acquisto di 131 cacciabombardieri F35 e le spese militari ammontano a 20 miliardi annui.


In piena crisi economica il governo Berlusconi ha sferrato il più grande attacco che un governo di questa Repubblica abbia mai condotto al futuro dei giovani.

Meno 7,3 miliardi di euro. A tanto ammontano i risparmi che il Ministro dell’Istruzione Gelmini vuole realizzare. Un miliardo e seicento milioni nel solo 2010.

Destino analogo per università e ricerca che quest’anno vedono ridursi di 810 milioni il proprio stanziamento.

A questo si aggiungano i 232 istituti culturali ai quali il Ministero della Cultura ha già tagliato i fondi statali.

E mentre si fa cassa sulla pelle di studenti e lavoratori accade che, sempre nel 2010, il bilancio del Ministero della Difesa stanzierà 20 miliardi di euro di spese militari mentre nei prossimi anni spenderà ben 13 miliardi per l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35.

Il tutto nonostante la nostra Costituzione reciti: “L’Italia ripudia la guerra”.

Curiosa coincidenza vuole poi l’inizio dei lavori di assemblaggio degli F35 proprio all’avvio di questo difficile anno di nuovi tagli. Il recinto dell’aeroporto di Cameri, presso Novara, è solo uno dei luoghi destinati all’operazione.

CHE FUTURO VOGLIAMO?

Per opporsi a tutto questo, a un anno di distanza dall’invito rivolto alle scolaresche dal Provveditore agli studi di questa Provincia ai festeggiamenti per il centenario dell’aeroporto di Cameri, il Comitato docenti e ATA precari e sottoprecari di Novara e USN- Unione studenti novaresi- dichiarano con fermezza:
  • NO all’insegnamento dell’uso delle armi e della cultura militare nelle scuole come proposto dal protocollo dei Ministri Gelmini-La Russa;
  • ad una scuola di qualità con: laboratori, aule sicure, classi non sovraffollate, didattica al passo coi tempi;
  • NO all’acquisto dei caccia bombardieri F35 e ad ogni altra inutile spesa militare;
  • ad un’università di qualità e ai finanziamenti alla ricerca;
  • NO alla cultura della paura e ad una falsa retorica della sicurezza che crea eserciti inutili;
  • ad un esercito di cittadini consapevoli educati alla cultura della legalità e della non violenza;
  • NO ai teatri di guerra che lasciano dietro di sé morti, sfollati e macerie;
  • ai teatri, alla musica, e a quanto nutre la coscienza civile di una società e del suo popolo;
  • NO ad una scuola che taglia sul sostegno lasciando soli gli alunni disabili e le loro famiglie;
  • ad una scuola che insegni il valore dell’integrazione e del dialogo tra i popoli.

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