Fin dal primo giorno del colpo di stato militare, il 28 giugno 2009, la politica mediatica del regime golpista ha cercato di dare al paese un’immagine di assoluta normalità. Le enormi marce e le proteste sarebbero una semplice espressione di alcuni pazzi che hanno perso contatto con la realtà.
Dopo le condanne internazionali, i principali mezzi informativi hanno abbandonato il paese. Le continue mobilitazioni delle organizzazioni sociali, popolari e sindacali non fanno piu' notizia. La comunità internazionale sembra non volere passare dai discorsi e proclami ai fatti concreti, legata a un processo di mediazione che non ha futuro e che dipende dall’ambiguità del governo statunintense e che fa parte del processo di normalizzzione.
Il silenzo internazionale ha aperto le porte ad una forte repressione contro le organizzazioni popolari che continuano a chiedere la restaurazione dell’ordine costituzionale e come sempre, le donne sono quelle piu' vulnerabile. Donne coinvolte nella resistenza sono sottoposte a violenze e insulti sessuali.
Ma le proteste hanno continuato, e la risposta e' stata una ripressione sempre piu' dura. Il 22 settembre, le Feministas en Resistencia, che dai primi giorni del regime fanno parte attivissima della resistenza, hanno pubblicato quest'appello:
Con la presente, le Feministas en Resistencia dell'Honduras denunciano la repressione brutale che oggi e' stata attuata contro le persone che sisono riunite pacificamente di fronte all'ambasciata del Brasile in Honduras, dopo avere appreso che il presidente Presidente Manuel Zelaya si e' rifugiato là. La gente e' stata attaccata nella prima mattinata con gas, acqua e un apparecchio che emette rumori assordanti. Alcuni sono stati feriti e portati in ospedale. Ieri il governo de facto ha proclamato un coprifuoco nazionale a cominciare alle ore 16, quando la maggior parte degli operai honduregni sono ancora al lavoro. Il coprifuoco e' durato fino alle 7 del mattino. Nel frattempo il governo ha proclamato un nuovo coprifuoco dalle 7 alle 16 di oggi. Vogliamo diffondere, nel modo più ampio possibile, il fatto che abbiamo paura per le nostre vite, a causa dell'aggressione continua e crescente dimostrata dall'esercito contro quelli che richiedono la restaurazione dell'ordine costituzionale. |
Negli ultimi giorni, la situazione in Honduras è peggiorata.Il 28 settembre e' stato emesso un decreto che permette arresti e perquisizioni senza accuse o autorizzazioni, e che abroga i diritti di libertà di assemblea, di movimento, di stampa e di parole.
Canale 36 e Radio Globo sono stati chiusi il 29 dopo che il governo de facto ha pubblicato un decreto sospendendo 6 articoli della costituzione per un periodo di 45 giorni. Le due emittenti sono state invase dalle forze armate e di polizia, che sono entrate alle 5.30.
Fascicoli e apparecchi sono stati confiscati da Radio Globo. Canale 36 e' stato circondato dall'esercito e le trasmissioni sono state bloccate. Alcuni giornalisti hanno dovuto scappare dalle finestre.
Il decreto autorizza la chiusura di "ogni media che minaccia la pace e l'ordine pubblico" o che "attacca la dignita' umana di ufficiali pubblici o decisioni del governo.” Richiede l'arresto di "persone considerate sospette" aggiungendo che devono essere portate nei "centri di detenzione, legalmente stabiliti".
Si dice che il governo ha ordinato l'arresto di attivisti e la loro detenzione in uno stadio.
Centinaia di soldati hanno disperso una manifestazione all' Universidad Pedagógica Nacional- Francisco Morazán, dove centinaia di persone si sono riunite per marciare verso l'ambasciata del Brasile. Soldati sono stati dispiegati nei punti chiave di Tegucigalpa e in tutto il paese per bloccare la gente che voleva andare alla manifestazione.
Per ulteriori informazioni: Ni Golpe de Estado, Ni Golpes Contra Las Mujeres
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