martedì 21 luglio 2009

In Memoria di Natalia Estemirova

Il 15 luglio Natalia Estemirova è stata sequestrata e assassinata da sconosciuti a Grozny, la capitale della Cecenia. Madre di una figlia, lavorava per l’organizzazione dei diritti umani Memorial ed era amica della giornalista Ana Politkovskaya, anch’essa assassinata nel 2006.

Un’attivista dei diritti umani è assassinata come un cane, un’esecuzione, gettata e umiliata davanti agli occhi di un milione di persone che sanno che quel che stava dicendo era la verità, corretto, onesto e appropriato.



Io mi dichiaro apertamente pacifista, perché so cosa comporta per i giovani il militarismo e le guerre. Sono contro tutte le guerre e la violenza ed ho molto chiaro cosa significano per le donne, come pure conosco la loro capacità di ricostruire la vita, difenderla e disarmarla.


In Cecenia, tutto il peso della guerra è ricaduto sulle donne. Quando sono cominciati i sequestri, siamo state noi donne ad affrontarli denunciando questi crimini. Nel 1995 abbiamo organizzato una marcia pacifica da Mosca a Grozni. E non abbiamo denunciato solo i crimini e la violenza del governo russo, anche la violenza del nostro governo e dei gruppi armati.

Il ruolo delle donne è indispensabile, è stato indispensabile in tutto questo tempo, se no la Cecenia sarebbe sparita. Immaginate come è cambiata la nostra vita: di colpo, la famiglia tradizionale cecena fortemente patriarcale, ha a capo una donna che deve assumersi tutte le responsabilità.

Abbiamo dimostrato con il nostro lavoro di resistenza pacifica che la Cecenia può sopravvivere senza Russia.E' inimmaginabile pensare le diverse situazioni che abbiamo dovuto affrontare, le risorse e le strategie messe in atto per andare avanti. Sole e disarmate!

Se pensiamo a a quel che gli uomini considerano atti di eroismo, le nostre azioni sí che sono atti di eroismo: il lavoro quotidiano per la sopravvivenza. Ricordo quando non avevamo cibo e non ci arrivava nessun tipo di alimento, le donne trovarono il modo di superare i controlli militari e trasportare alimenti per le loro famiglie. Prima negoziando con i militari e con un veicolo, tentando di arrivare a Grozni, senza che ci sparassero. Poi abbiamo affittato un blindato e poi un elicottero. Abbiamo convertito le armi della guerra e della distruzione in strumenti per la vita. Nonostante il ruolo importante delle donne cecene, la Cecenia è una società molto tradizionale, conservatrice e patriarcale.

Resta molto lavoro da fare, per andare avanti. Innanzitutto credo che è indispensabile avere un paese, poi ricostruirlo; ricostruire la vita delle persone, che possano recuperare dopo tanti anni di guerra e violenze. E' vero, noi donne abbiamo una opportunità importante per la pace e il futuro della Cecenia.

Natalia Estemirova


A volte i presidenti dicono: si deve aprire un’inchiesta seria su questo caso. La violenza contro i giornalisti non è permessa. Cos’altro possono dire? Oggi, quando le parole non significano nulla in confronto all’escalation di violenza, all’annichilimento umano.

Dov’è la solidarietà, la nostra cultura quotidiana, quella degli esseri umani normali, che sappiamo che la libertà per comportarsi in modo umano, con tutti i diritti umani dell’habeas corpus, è sfidata ogni giorno nelle strade, nei luoghi di lavoro - non solo nelle guerre, nei campi di battaglia, nelle fosse comuni? Perché in nessuna città la gente è accorsa in massa nei parchi come ha fatto per la morte di Michel Jackson o di qualsiasi altro idolo dei media? Siamo diventati tanto stupidi e ciechi da permettere gli assassinii come parte della nostra vita quotidiana? E’ questa la nostra normalità di oggi? e se lo è, qual è il nostro futuro?

Quando sento parlare Natalia, non ho da salvare malintesi culturali, razziali o di linguaggio. So esattamente cosa sta dicendo e chi sta interpellando. Non abbiamo bisogno di essere russi o di parlare russo per capire che siamo tutti nella stessa barca.

L’abuso contro i civili da parte di armati all’ombra dello Stato sta accadendo ovunque. I regimi democratici hanno lasciato il controllo dello Stato all’apparato militare; i moderni pistoleri sono privatizzati, extraterritoriali, clandestini e non riconosciuti. Le voci migliori, le azioni migliori non vengono dai politici ma da attivisti, giornalisti e avvocati instancabili. Sono le nostre Ipazie del secolo XXi: le voci della ragione e della scienza. Non sono guru, non sono visionari, non sono leader, non sono star. Resistono testimoniando con le loro vite e scrivendo quel che sanno di prima mano. Dobbiamo essere chiari e onesti su quel che significa per tutti noi che degli assassini brucino i loro libri e i loro corpi, come streghe, come testimoni di verità scomode.

Jasmina Tesanovic, Donne in Nero Belgrado 19 luglio 2009.


Natalia, nostra amica attivista per i diritti umani e femminista di Cecenia è stata sequestrata e assassinata.

Natalia, come anche Anna Politkoskaia, è stata assassinata ma la sua vita e le sue parole ci aiutano a seguire il suo cammino, a continuare a impegnarci per la pace e la nonviolenza, per i diritti umani delle persone, e per le persone che per difenderle ha perso la vita.

Esigiamo dal governo russo e ceceno indagini e chiarezza su questo mostruoso assassinio.

NATALIA, ANNA, non vi dimentichiamo, i vostri sorrisi e le vostre azioni saranno sempre con noi

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