(da "L'inerme è l'imbattibile" - Massimo Zamboni)
Il 27 dicembre scorso l’esercito israeliano ha iniziato il bombardamento contro la Striscia di Gaza. Ancora una volta la scelta delle armi, la scelta di morte: un esercito potente usa tutti i suoi mezzi contro 1.500.000 persone ammassate su un piccolo territorio, lungo 41 km, largo tra i 6 e i 12 per una superficie di 360 kmq (4177 ab/kmq). 1.500.000 persone sottoposte da due anni a un assedio che le ha private di cibo, acqua, energia elettrica, carburante, medicine e attrezzature sanitarie.
Di fronte a questo massacro che avviene sotto i nostri occhi, tacere e non denunciare la violazione dei diritti umani e del diritto internazionale significa essere complici.
Eppure in questi giorni non abbiamo udito dal nostro governo, dall’opposizione in parlamento, dall’Unione Europea, dalla Comunità internazionale, una parola, un pensiero, un segno di dolore per le centinaia di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole, farmacie, posti di polizia.
Dove è finita la nostra umanità?
Ma ci sono ancora donne e uomini che rifiutano la complicità di silenzio davanti a questi crimini, e che a Tel Aviv, Ramallah, Bi'lin, Roma, Milano, Bruxelles, Londra, Vienna, Toronto, Melbourne, Madrid, Manchester e tante altre città. Alzano le voci in grandi manifestazioni e in piccoli presidi. Alzate la voce anche voi!
Roma:
Presidio permanente, Largo Goldoni, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00.
Sabato 17 gennaio, manifestazione nazionale
Napoli
Sabato 10 gennaio, ore 10.30, davanti alla sede RAI
Domenica 11 gennaio, manifestazione, piazza Garibaldi.
Padova
Sabato 10, domenica 11, e lunedi 12, dalle 16.30 alle 17.30, sitin in piazzetta Garzeria
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