domenica 25 maggio 2014

Ucraine/i - le ennesime vittime di giochi di potere


Il viso di Aleksander Ott è accartocciato nella disperazione. Appoggiata al tronco spezzato di un albero, fissò distrattamente la tomba della moglie Lena, uccisa la notte prima in un attentato nei pressi di Kramatorsk,  nel sud-est dell'Ucraina. Gli abitanti del villaggio di Starovarvarivka sono in uno stato di shock. Nessuno riesce a capire come la moglie di un agricoltore locale potrebbe essere colpita a morte nei campi. 
"Gridavano, 'Mani in alto!' Poi hanno detto loro di sdraiarsi per terra. Poi le hanno sparato ", ha detto Aleksander. "Perché è accaduto? Per che cosa? Per una Ucraina libera? Per la Russia? Non voglio nessuno dei due. Voglio la pace". 



Lena Ott è stata uccisa da uomini che indossavano uniformi camuffati mentre giaceva a terra accanto a suo figlio. E' solo una vita tra le tante già perse in Ucraina e anche se la sua famiglia si ricorderà, il suo nome sarà presto dimenticato tra le molte altre vite che andranno perse se l'escalation tra la Russia e la NATO spinge il paese in guerra totale, che potrebbe poi diffondersi facilmente.

Siamo già state qui. Proteste legittime contro un governo che è corrotto, dittatoriale o entrambi, sono dirottate da potenze esterne che vedono nell'ora del dubbio e instabilità la possibilità di estendere i propri interessi incuranti del destino delle persone che vivono in quella terra. Lo abbiamo visto in Libia e Siria. Ora è il turno dell'Ucraina

Guerra, a quanto pare, è davvero la continuazione della politica con altri mezzi - e le vite distrutte sono il prezzo da pagare per la tutela di "interessi" che sono ben lungi dall'essere i nostri. Già vediamo la leadership della NATO chiedendo aumenti di spese militari e il riarmo - come se avessimo mai visto il disarmo. Risorse materiali e intellettuali necessarie per affrontare problemi ambientali e sociali molto concreti saranno ancora una volta dirottate verso la guerra e la distruzione.

Donne in Nero condannano le azioni militari e la violenza in Ucraina, le cui vittime sono in aumento ogni giorno, come conseguenza della politica imperialistica della Russia, la politica di espansione della NATO e del crescente fascismo in Ucraina .

Chiediamo uno sforzo maggiore da parte della comunità internazionale per dare priorità ai diritti e al futuro della popolazione civile, garantendone l’integrità senza discriminazioni a causa dell'origine etnica, della nazionalità o di qualsiasi altra appartenenza, invece di tentare di raggiungere, ad ogni costo, sulla base di accordi, interessi geostrategici degli stati più potenti.

Pertanto, al fine di evitare una grave escalation della violenza e della guerra in Ucraina, chiediamo alla comunità internazionale di dare un sostegno forte e deciso a tutte le organizzazioni per la pace in Ucraina e Russia e a tutte le persone che rifiutano qualsiasi tipo di mobilitazione forzata, e di tutelare le minoranze e rispettare i loro diritti e libertà.

Ricordiamo che la guerra avvantaggia solo i potenti, i profittatori di guerra e il complesso militare-industriale, che mantengono i loro privilegi e il potere attraverso la distruzione, la perpetuazione dell’odio tra le comunità e la morte. Ancora una volta è la popolazione civile che soffre, soprattutto i più vulnerabili, bambini, donne e anziani, indipendentemente dalla nazionalità, tra cui il gruppo in questo momento più vulnerabile, i cittadini ucraini di origine russa, che la Federazione russa sostiene di difendere, la scusa che viene sempre data da chi è al potere per giustificare l'invasione e il saccheggio culturale ed economico.

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne per la Pace e il Disarmo, il 24 maggio, Donne in Nero vogliono denunciare l'aumento della militarizzazione locale, regionale e globale: aumentano gli armamenti e l’opera di militarizzazione delle coscienze. Oltre all'escalation militare in Russia e Ucraina, si osserva un'espansione della flotta NATO nel Mar Nero e nei paesi limitrofi. E' assolutamente inammissibile che si investano più soldi nelle armi nel bel mezzo di una crisi che colpisce tutta l'Europa. 

Vogliamo un'Europa libera dalla guerra e dai nazionalismi.
Vogliamo un'Europa lungimirante, capace di disegnare un futuro di pace, di convivenza e di interdipendenza, di sviluppo sostenibile libero dal ricatto dei paesi possessori di fonti fossili.
Vogliamo un'Europa capace di costruire una civiltà libera, equa e pacifica.


Tutte e tutti noi possiamo fare qualcosa contro la guerra: 

  • sostenendo attivamente le società civili ucraina e russa che rifiutano la soluzione militare del conflitto e sono impegnate per la costruzione di società democratiche, pluralistiche e nonviolente, non oligarchiche, identitarie e fasciste;
  • impegnandoci personalmente per una politica di disarmo e di trasformazione civile delle spese militari. 

 

SVEGLIAMOCI : LA PACE È NELLE NOSTRE MANI

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