domenica 14 aprile 2013

Mentre loro sono imprigionati, non possiamo essere liberi



Ascoltate la mia voce, la voce dei nostri tempi, nonché la vostra voce! 
Liberate voi stessi dell’eccesso avido di potere! 
Non rimanete prigionieri dei campi militari e delle sbarre di ferro che hanno serrato le vostre menti! 

Samer Issawi è uno dei 4812 palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane. E'  in sciopero della fame dal luglio dell'anno scorso.

Dal 1967 circa 700.000 palestinesi sono stati imprigionati dallo stato israeliano. Sono stati maltrattati, tenuti in isolamento, negati trattamento  medico, negati le visite delle loro familie, torturati. Alcuni sono bambini. Alcuni sono detenuti senza processo o accusa. Ogni prigioniero rappresenta un crimine di guerra commesso da Israele.

Samer Issawi rivolge la sua lettera a intellettuali israeliani, ma in realtà si rivolge a tutti noi. Anni di abuso sono passati accompagnati da un silenzio assordante dal mondo. I nostri leader hanno formato alleanze economiche e militari con Israele e garantito la sua impunità.

Il 17 aprile è la Giornata dei Prigionieri palestinesi, un giorno di solidarietà e proteste nonviolente di massa in tutti i Territori palestinesi, un giorno di mobilitazione anche per tutte le persone che vogliono far sentire la voce dei detenuti nelle carceri israeliane e chiedere per loro rispetto e dignità, giustizia e libertà. 

Sono in programma iniziative a Roma, Bologna, Torino, Napoli, Milano, e Padova

Dalla finestra della mia piccola cella 
io posso veder gli alberi sorridermi,
i tetti riempiti dalla mia gente, 
finestre che piangono e pregano per me. 
Dalla finestra della mia piccola cella,
 io posso vedere la vostra cella più grande 

Samih Al-Qasim, poeta palestinese

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