Immagine Shahd Abusalama |
Nello sciopero della fame si è unito a lui Hassan Safadi(oltre 75 giorni nello sciopero attuale) oltre ai 71 da aggiungersi per il periodo di sciopero della fame a lungo termine dell’aprile-maggio 2012 , e Ayman Sharawna, che sta rifiutando il cibo da 65 giorni. Tutti e tre sono affetti da gravi condizioni di salute, che comprendono rilevanti problemi renali, perdita di coscienza e inibizione del sistema immunitario, come confermato da Addameer, Phisicians for Human Rights e al-Haq.
Intervenire subito per richiedere la loro immediata liberazione e salvare così la vita di Samer al-Barq, Hassan Safadi e Ayman Sharawna!
Alla luce del grave deterioramento delle condizioni di salute dei detenuti palestinesi che rimangono in sciopero della fame, Addameer, Al-Haq e Physicians for Human Rights sollecitano la comunità internazionale ad intervenire immediatamente per loro conto e domandano:
- Che gli accordi raggiunti in data 14 e 15 maggio 2012 siano rispettati, compreso il rilascio dei detenuti amministrativi a cui sia stato promesso il rilascio alla fine del loro ordine in corso;
- Accesso illimitato per i medici indipendenti a tutti quelli in sciopero della fame;
- Il trasferimento immediato di Samer Al-Barq e Hassan Safadi, così come tutti gli altri in sciopero della fame, agli ospedali pubblici;
- Che nessuno in sciopero della fame sia incatenato durante il ricovero
- Che a tutti quelli in sciopero della fame siano consentite le visite dei familiari, mentre sono ancora lucidi;
- Che Hassan Safadi e Samer Al-Barq, insieme a tutti gli altri detenuti amministrativi, oltre a Ayman Sharawna e ad altri detenuti che sono stati rilasciati come parte della transazione-scambio di prigionieri nel mese di ottobre 2011 siano rilasciati immediatamente e senza condizioni.
Samer al-Barq, Hassan Safadi e Ayman Sharawna protestano contro le violazioni israeliane dell’accordo del 14 maggio (e di quelli precedenti) raggiunto tra il movimento dei prigionieri e il Servizio Penitenziario Israeliano. Una delle clausole di tale accordo stabiliva che ai prigionieri attualmente incarcerati in detenzione amministrativa non sarebbe stata rinnovata la reclusione e che in particolar modo questa non sarebbe stata reiterata a scioperanti della fame di lunga durata, come nel caso di Safadi. Tuttavia, il 21 maggio – solo una settimana dopo l’accordo – l’ordine di detenzione amministrativa di al-Barq è stato rinnovato, per cui lui ha ricominciato lo sciopero della fame. Il 21 giugno, a lui si è aggiunto anche Safadi dal momento che anche il suo ordine di detenzione amministrativa era stato replicato.
Oltre a ciò, nell’ottobre 2011, Ayman Sharawna veniva rilasciato come parte dell’accordo di uno scambio di un gran numero di prigionieri. Se non ché veniva arrestato di nuovo poco dopo, nel gennaio 2012, e fin da allora è stato tenuto in carcere senz’alcuna imputazione. Il 1 luglio 2012, nella ricorrenza dei sei mesi dal suo arresto, ha avviato il proprio sciopero della fame.
E’ necessario un intervento urgente per salvaguardare la vita di questi prigionieri palestinesi. Essi erano stati rinchiusi insieme in una cella di isolamento di 1,8x1,5 metri, senza spazio per una sedia a rotelle, e ora sono ammanettati mani e piedi al loro letto d’ospedale, nonostante i medici riferiscano di gravi minacce per la salute che mettono in pericolo la loro vita.
E’ urgente che ci si attivi ora per liberare Samer, Hassan e Ayman e si assicuri loro un’indispensabile assistenza sanitaria.
Agire
- Sottoscrivere una lettera nella quale si chiede allo stato israeliano il trasferimento immediato in ospedale e il rilascio di Samer al-Barq, Hassan Safadi e Ayman Sharawna. Dire ai servizi penitenziari israeliani che il mondo li sta a guardare! Per firmare clicca http://samidoun.ca/2012/09/urgent-alert-act-now-to-save-the-lives-of-samer-al-barq-hassan-safadi-and-ayman-sharawna/?print=1#letter
- Inoltrare una lettera al Comitato Internazionale della Croce Rossa nella quale le si richiede che si assuma le proprie responsabilità per ciò che riguarda i prigionieri palestinesi e che intervenga per salvare la vita di Samer al-Barq, Hassan Safadi e Ayman Sharawna. Per firmare clicca http://samidoun.ca/2012/09/letter-to-the-international-committee-of-the-red-cross-for-al-barq-safadi-and-sharawna/
- Partecipare a una protesta o a una manifestazione davanti al consolato israeliano a favore dei prigionieri palestinesi. Molti gruppi e organizzazioni stanno programmando eventi – partecipare a una di questi o comunicare la propria. i funzionari del proprio governo e chiedere la fine del silenzio internazionale e che cessi la complicità con la repressione dei prigionieri politici palestinesi.
- Associarsi alla richiesta di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni. Boicottare i prodotti israeliani, le istituzioni accademiche e culturali fino a che tutti i diritti dei palestinesi (tra cui il Diritto al Ritorno dei Profughi, la fine dell’occupazione e la piena uguaglianza) siano soddisfatti – compresa la liberazione delle migliaia di detenuti palestinesi dietro le sbarre.
Chi accetta il male passivamente è responsabile quanto chi lo commette
Chi accetta il male senza protestare in realtà collabora con lui.
Chi accetta il male senza protestare in realtà collabora con lui.
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