lunedì 27 agosto 2012

Non Dimentichiamo Rachel

I media internazionali e il nostro governo non ci diranno che siamo efficaci, importanti, giustificati nel nostro lavoro, coraggiosi, intelligenti, preziosi.Dobbiamo farlo noi stessi, l'uno per per l'altro, e uno dei modi per farlo è quello di continuare il nostro lavoro visibilmente. Le persone senza privilegio faranno questo lavoro perché lavorano per la loro vita. Possiamo lavorare con loro oppure possiamo lasciarli  farlo da solo, maledicendoci per la nostracomplicità
Rachel Corrie


Rachel Corrie, statunitense, membro dell'International Solidarity Movement (ISM), aveva deciso di andare a Rafah, nella striscia di Gaza, durante l'Intifada di Al Aqsa. Aveva 23 il 16 marzo 2003 quando fu travolta e uccisa mentre protestava contro l'occupazione israeliana, nel tentativo di impedire ad un bulldozer corazzato dell'esercito israeliano di distruggere alcune case palestinesi. 

La Fondazione Rachel Corrie per la Pace e la Giustizia si rivolge alle Donne in Nero chiedendo di diffondere l’appello all’azione (v. sotto) in attesa del verdetto del processo Corrie atteso per il 28 agosto alle 9h in Israele; chiede di diffonderlo nelle nostre reti, postarlo su Facebook, sui nostri siti e blog, seguendo su twitter su @RCFoundation e postando info e messaggi utilizzando l’hashtag #RememberRachel.

Cari amici, 

i Corries sono in viaggio per Haifa per il verdetto della loro causa civile Facciamo appello a vostre azioni di sostegno. Per 10 anni, avete ricordato Rachel Corrie e avete seguito il lavoro della sua famiglia e di molti altri per stabilire le responsabilità e ottenere giustizia. Voi siete stati a fianco dei Corries quando il governo israeliano ha negato la responsabilità per l’omicidio di Rachel dell’esercito israeliano nel 2003. Voi siete stati a fianco dei Corries quando il governo USA é stato molto inefficace, malgrado la scoperta che l’inchiesta di polizia dell’esercito israeliano sull’omicidio di Rachel non avesse risposto alla regola di essere «minuziosa, credibile e trasparente». 

Cercando tutti i mezzi possibili per arrivare alla trasparenza e alla responsabilizzazione, e su consiglio del governo USA, la famiglia Corrie ha iniziato una causa civile contro il Ministero della Difesa e lo Stato di Israele. 

Ora, a circa 2 anni e mezzo da quando è cominciato il processo presso la Corte del distretto di Haifa, vi chiediamo di restare a fianco dei Corries: il verdetto è annunciato per il mattino del 28 agosto nell’aula delle udienze del giudice Oded Gershon. Noi tutti, alla Fondazione Rachel Corrie speriamo che la conclusione porterà qualche misura di giustizia per l’assassinio di Rachel; ma in ogni caso, la lotta più ampia per la giustizia e i diritti continua. 

Ispirati dall’azione di Rachel e dalla sua convinzione che tutti gli Israeliani e tutti i Palestinesi meritano di vivere in pace nella dignità e nell’uguaglianza, noi continuiamo ad impegnarci:
  • per cercare una pace giusta in Medio Oriente e porre fine all’occupazione israeliana di 45 anni in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme Est; <
  • per dare visibilità all’oppressione ma anche alla resistenza degli abitanti di Gaza e di tutti i Palestinesi;
  • per attirare l’attenzione sulla responsabilità che tutti abbiamo per le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani che continuano in Palestina e in particolare le colpe delle imprese americane e dei contribuenti USA; 
  • per mettere fine all’immunità di Israele per quanto concerne le violazioni dei diritti umani, compresa la demolizione delle case.
La politica israeliana di demolizione delle case, che arriva a volte a distruggere interi villaggi, resta una questione urgente come lo era quando Rachel difendeva le case e Rafah, Gaza.  I Palestinesi a Gerusalemme, nella Valle del Giordano e nelle colline di Hebron vivono sotto la minaccia (o realtà) quotidiana di aver confiscata o ridotta in macerie la loro casa. 1.000 case sono state distrutte nel 2011, e il piano Prawer, approvato dal governo israeliano nel settembre 2011 comporterà uno spostamento forzato supplementare di 70.000 persone. Ci appelliamo a voi, individualmente e alle organizzazioni per caratterizzare la settimana del verdetto del processo con azioni per mettere fine alla demolizione di case che nega ai Palestinesi il diritto umano elementare di stare in sicurezza nelle loro case. 
 
Per chi sta in Palestina/Israele :  Noi ci ispiriamo al lavoro incredibile dei militanti israeliani e palestinesi per contestare le demolizioni e le confische di case. Incoraggiamo tutte le azioni organizzate questa settimana del verdetto a includere la memoria e lo spirito di Rachel. Scriveteci l’azione che farete e noi la metteremo sul nostro sito Internet. Inviate le foto e i video della vostra azione a info@rachelcorriefoundation.org. Per informazioni su azioni future, contattate Jen su: donkeysaddle@gmail.com  
Per chi si trova in altre parti del mondo:  Incoraggiamo anche voi a far prova di creatività per prendere posizione ora contro la demolizione di case. Scriveteci l’azione che farete e noi la metteremo sul nostro sito Internet. Inviate foto e video delle vostre azioni a info@rachelcorriefoundation.org Invitiamo tutti i nostri amici e sostenitori a condividere le riflessioni sulla posizione di Rachel su Twitter con l’hashtag #RememberRachel. Possiamo cogliere questo momento insieme. Si può raccontare la storia di Rachel. Soprattutto, si può lanciare il suo messaggio di uguaglianza e diritti umani e il suo appello a por fine alla demolizione delle case e all’occupazione israeliana!  Grazie per il vostro sostegno nel costruire insieme il movimento globale per i diritti umani dei palestinesi! 

Il personale e il consiglio d’amministrazione Fondazione Rachel Corrie per la Pace e la Giustizia - Olympia, Washington  
Scaricate queste immagini e utilizzarle nelle vostre proteste

Nessun commento:

Posta un commento