Sabato scorso in oltre 100 città italiane, ci sono state proteste contro i cacciabombardieri F35 e la scelta del governo italiano di spendere oltre 10 miliardi per produrne ed acquistarne "solo" 90 esemplari.
E' vero che nel piano d'acquisto originale il numero di F-35 era 131.
Ma 90 velivoli di guerra sembrano pochi per un paese che ripudia la guerra?
Saranno un sacco di soldi spesi male, perché anche un solo cacciabombardiere è di troppo: il suo costo equivale a 180 asili nido.
E con l'ovvia crescita del costo per singolo aereo anche questo taglio ci potrebbe fare spendere almeno 12 miliardi -per non parlare delle spese di operazione e manutenzione.
Non vorremmo fare la fine della Grecia. Come scrive il “Corriere della sera” in un articolo del 13 febbraio 2012,
“I greci sono alla fame, ma hanno gli arsenali bellici pieni. E continuano a comprare armi. Quest'anno bruceranno il tre per cento del Pil (prodotto interno lordo) in spese militari. Ma cosa spinge Atene a sperperare montagne di soldi? La paura dei turchi? No, è l'ingordigia della Merkel e di Sarkozy. I due leader europei mettono da mesi il governo greco con le spalle al muro: se volete gli aiuti, se volete rimanere nell'euro, dovete comprare i nostri carri armati e le nostre belle navi da guerra. Le pressioni di Berlino sul governo di Atene per vendere armi sono state denunciate nei giorni scorsi da una stampa tedesca allibita per il cinismo della Merkel, che impone tagli e sacrifici ai cittadini ellenici e poi pretende di favorire l'industria bellica della Germania.”
Per quanto riguarda l'Italia, ci domandiamo:
Il progetto F-35 creerà nuovi posti di lavoro?
I posti di lavoro generati da tale impresa sono pochi, molti di meno di quelli promessi tempo fa, e serviranno solo a ridurre il calo occupazionale che altrimenti avrebbe sofferto Alenia, società del gruppo Finmeccanica: quindi non sono dei veri e propri “nuovi” posti di lavoro. Questo è stato riconosciuto non da pacifisti e da antimilitaristi, ma addirittura dal generale Debertolis (il direttore nazionale degli armamenti), come ha riportato “Il Sole 24 ORE” in un articolo dell'8 febbraio 2012.
A che cosa servono? a quali guerre il nostro paese si sta preparando? e chi dovremmo bombardare?
Gli F-35 serviranno per partecipare, con USA e altri paesi alleati, a imprese militari. Si tratta di guerre (chiamando le cose con il loro vero nome). Affermazioni in questo senso, seppure con l'uso di un linguaggio più diplomatico, sono state fatte addirittura dall'attuale ministro della difesa, l'ammiraglio Di Paola.
La Costituzione vieta all’Italia di fare guerre; ma con la scusa dell’intervento umanitario, o della appartenenza alla NATO, o della difesa dei “nostri interessi”… negli ultimi 20 anni abbiamo partecipato a 5 guerre - senza risolvere nessuna delle situazioni di ingiustizia invocate come pretesto - e provocando morti e distruzioni con le nostre armi.
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