lunedì 25 luglio 2011
Lavori in Corsa: Presentato a New York il rapporto ombra sulla attuazione della CEDAW in Italia
CEDAW è la convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women). E’ un accordo internazionale, onnicomprensivo e legalmente vincolante sui diritti delle donne ed è stata prodotto dalle Nazioni Unite nel 1979. Comprende tutte le forme di discriminazione e promuove misure speciali per realizzare una società non discriminante.
La convenzione pone l’ineguaglianza e la discriminazione contro le donne all’interno del contesto relativo alla povertà, alla razza, alla salute e alla rappresentazione politica, comprende inoltre la discriminazione che avviene all’interno delle mura domestiche. La convenzione Cedaw afferma nel preambolo che: “…è necessario un cambiamento nei ruoli tradizionali sia degli uomini sia delle donne, nella società e nella famiglia, per ottenere una perfetta uguaglianza fra uomini e donne.”
Punti principali della convenzione CEDAW
Articolo 1. Definisce la discriminazione contro le donne
Articolo 2. Gli stati devono condannare e proteggere legalmente rispetto alla discriminazione.
Articolo 3. Gli stati devono prendere provvedimenti provvisori per accellerare i processi di riequilibrio di uguaglianza,
Articolo 4. Gli stati devono mettere in atto politiche per garantire i diritti delle donne
Articolo 5. Riguarda aspetti di pratiche culturali e responsabilità nell’allevamento dei figli.
Articolo 6. Proibisce la tratta delle donne
Articolo 7. Gli stati devono eliminare la discriminazione nel campo della vita politica
Articolo 8. Uguali diritti delle donne per rappresentare i governi
Articolo 9. Uguaglianza relativamente alla nazionalità nel matrimonio e nella cittadinanza dei figli.
Articolo 10. Uguaglianza nell’educazione
Articolo 11. Uguaglianza nell’occupazione
Articolo 12. Uguaglianza nella salute
Articolo 13. Uguaglianza relativamente ai benefici familiari e ai prestiti bancari
Articolo 14. Diritti delle donne rurali
Articolo 15. Uguaglianza davanti alla legge
Articolo 16. Uguaglianza nei diritti rispetto al matrimonio
http://www1.umn.edu/humanrts/iwraw/cedaw.html
La convenzione è stata ratificata dall'Italia nel 1985
Il 14 luglio il Comitato CEDAW delle Nazioni Unite, composto da 23 membri provenienti da tutto il mondo, ha valutato la relazione periodica presentata dal Governo italiano sulle misure adottate negli ultimi 4 anni per garantire i diritti delle donne. La società civile era presente alla discussione. Per la Piattaforma “Lavori in corsa – 30 anni di CEDAW” erano presenti Barbara Spinelli (Giuristi Democratici) e Claudia Signoretti e Simona Lanzoni (Fondazione Pangea).
Il Governo ha presentato le politiche portate avanti in questi quattro anni. Era presente una delegazione in sala e una in videoconferenza: circa quaranta persone in totale rispetto alle due persone del 2005, quando non fu presentato nessun rapporto ombra e la società civile non era presente al dialogo costruttivo tra Comitato CEDAW e Governo.
È la prima volta infatti che la società civile italiana presenta un rapporto ombra e partecipa alla sessione di valutazione del Comitato CEDAW. Il rapporto ha raccolto l’adesione di oltre 120 organizzazioni della società civile.
I membri del Comitato CEDAW oggi hanno posto numerosissime domande, che rispecchiavano la maggior parte dei temi critici sollevati dalla Piattaforma nel Rapporto Ombra.
Le domande hanno toccato tutti i diritti riconosciuti dalla Convenzione.
Il primo gruppo di domande riguardava il quadro legislativo italiano e i meccanismi istituzionali che dovrebbero l’attuazione dei principi della CEDAW e migliorare le condizioni di tutte e tutti. Il Comitato CEDAW ha sottolineato che alla luce della grave persistenza degli stereotipi che riguardano il ruolo della donna in Italia è indispensabile che il Governo garantisca la conoscenza della Convenzione, traducendola e diffondendola.
Numerosissime e interessate le domande sulle strategie che il Governo vorrà adottare in materia di eliminazione degli stereotipi, di partecipazione di tutte le donne, italiane, migranti, di seconda generazione, disabili, rom, alla vita pubblica, sociale, politica, economica e culturale.
“In politica si trasmettono stereotipi sul ruolo della donna come oggetto sessuale: cosa farà il Governo per sradicare questi stereotipi?”.
E ancora molte le domande su salute, tratta, prostituzione, su come è stata affrontata la crisi, sulle molestie sessuali sul luogo di lavoro, sulla violenza domestica.
Durante la sessione il Comitato CEDAW ha più volte espresso la sua preoccupazione per il fatto che dal 2005 ad oggi non si sono registrati sostanziali miglioramenti per le donne in Italia.
Il Comitato CEDAW, sulla base del dialogo avuto il 13 luglio con le rappresentanti della Piattaforma “Lavori in corsa - 30 anni CEDAW” e sulla base del dialogo avuto oggi con il Governo, lavorerà per formulare entro la fine del mese le Raccomandazioni conclusive, che il Governo italiano è tenuto ad attuare per rispettare l’impegno internazionale assunto con la ratifica della Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne.
Rapporto Ombra CEDAW 2011_ITA (2)[1]
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