Bil’in è un villaggio palestinese che vuole continuare a esistere, che lotta per salvaguardare la sua terra, i suoi uliveti, le sue risorse e la sua libertà.
Lo Stato di Israele, annettendo a sè il 60% delle terre di Bil’in per costruirci il muro di separazione, distrugge questo villaggio ogni giorno, confinando i suoi abitanti in una prigione a cielo aperto.
Sostenuti da attivisti israeliani e internazionali, gli abitanti di Bil’in manifestano pacificamente tutti i venerdì davanti al “cantiere della vergogna”. E tutti i venerdì, l’esercito israeliano risponde con il solo uso della violenza fisica e morale.
Il più recente tentativo dell’esercito israeliano di ridurre al silenzio la campagna di resistenza nonviolenta di Bil’in consiste in un’ondata di raid notturni e nella moltiplicazione degli arresti dei manifestanti. e, in particolare, dei dirigenti del Comitato Popolare di Bil’in. Dal 23 giugno del 2009, 31 residenti di Bil'in sono stati arrestati da militari israeliani. | Persone arrestate a Bil'in dall'inizio della campagna d'intimidazione |
L'ultimo di essere detenuto e' il coordinatore del movimento di resistenza nonviolento di Bil'in, Abdallah Abu Rahmah, arrestato durante la notte del 10 dicembre da soldati israeliani.
Alle 2 del mattino, sette jeep militari israeliane si fermarono presso la residenza di Abdallah Abu Rahmah nella città di Ramallah. I soldati hanno fatto irruzione nella casa e hanno arrestato Abu Rahmah nel suo letto, in presenza della moglie e dei figli. Abu Rahmah è un insegnante di scuola media alla scuola del Patriarcato Latino di Birzeit vicino a Ramallah ed è il coordinator del Comitato Popolare di Bil'in contro il Muro e le colonie. In un precedente tentativo di arrestare Abu Rahmah, lo scorso 15 settembre del 2009, l'esercito israeliano usó tale violenza che un soldato fu incriminato per aggressione.
Cosa potete fare?
- Cliccare qui per mandare una lettera al governo italiano, al console generale italiano in Israele, all'ambasciatore israeliano a Roma esigendo la liberazione di Abdullah Abu Rahamah.
- Protestare con i vostri rappresentanti politici e la rappresentanza diplomatica italiana in Israele per esigere che Israele cessi di colpire la resistenza popolare nonviolenta e per la liberazione di Abdullah e di tutti i prigionieri di Bil’in.
- Sostenere il comitato con fondi per assicurare la difesa e la liberazione dei manifestanti arrestati (contattate bilinlegal@gmail.com. )
Un uomo semplice di nome Gandhi guidó con successo la lotta nonviolenta in India e persone semplici come Rosa Parks guidarono la lotta per i diritti Civili negli Stati Uniti, persone semplici qui a Bilin stanno conducendo una lotta nonviolenta che li porterá alla libertá. L’esempio del Sud Africa dimostra che l’ingiustizia puo essere vinta.
Desmond Tutu
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