Sabato il 7 novembre, Donne in Nero da Padova, Napoli, Schio, Verona, Udine, Bologna, Ravenna, Milano, Torino e Alba sono scese in piazza a Vicenza, insieme a tante donne della citta', per dichiarare la loro opposizione alla costruzione della nuova base americana, Dal Molin. Sono andate a Vicenza perche la costruzione della base, e tutto cio' che significano le scelte e le azioni di governi italiani successivi riguardanti la base, ci riguarda tutte e tutti. | |
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La lotta tenace delle cittadine e cittadini di Vicenza ha dato piu' visibilità agli accordi segreti che impongono, oltre alla presenza di basi straniere sul territorio italiano, anche l'onere di mantenerle a spese dei contribuenti italiani. Ma ha anche reso visibile, in modo inequivocabile, il disprezzo dei nostri dirigenti politici per le opinioni, la volontà e i diritti dei cittadini. Le cittadine e i cittadini di Vicenza hanno visto le loro opinioni scartate, il loro ricorso a un referendum locale negato, la decisione della TAR di Veneto contro la costruzione della base cancellata.
L'esclusione delle cittadine e dei cittadini dalle decisioni che riguardano installazioni militari rappresenta una grave minaccia alla democrazia in un paese che già ospita 110 basi americane. | Basi americane in Italia |
Ci dicono che tutto cio' e' fatto per la nostra sicurezza.
Ma per sentirci sicure abbiamo bisogno in primo luogo di rispetto e di riconoscimento della nostra libertà, dignità e autodeterminazione. In secondo luogo è necessario costruire sul territorio dei rapporti che siano orientati alla reciproca conoscenza, alla convivenza e alla solidarietà, e riconoscere alle cittadine e ai cittadini il diritto a partecipare alle scelte che riguardano il proprio territorio.
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