- L’esercito israeliano ha chiuso l’indagine sull’uccisione dei quattro bambini palestinesi, morti mentre giocavano a calcio durante il bombardamento aereo su una spiaggia di Gaza il 16 luglio del 2014. La magistratura militare ha stabilito che si è trattato di uno scambio di persona, un errore di identità, e che quindi i responsabili non saranno perseguiti penalmente.
Purtroppo questo non è una sorpresa, piuttosto è una procedura ben consolidata: avviene un'atrocità e un'indagine è istituita, che, alcuni mesi più tardi, assolve gli autori di tutte le colpe.
L'impunità degli israeliani di uccidere, ferire e altrimenti abusare i bambini palestinesi non si limita ai soldati. I coloni israeliani prendono sovente di mira bambini palestinesi, o con tentativi di rapimento o con investimenti deliberati in auto. Nell'ottobre 2014, un colono ha investito due ragazze palestinesi che stavano tornando dalla scuola materna. Inas Shawkat Khalil chi aveva cinque anni è morta qualche giorno dopo delle sue ferite. L'incidente è "sotto indagine", ma nessuno è stato accusato.
Secondo B'tselem, gruppo israeliano per i diritti umani: “Quando gli israeliani recano danno ai palestinesi, le autorità attuano una politica non dichiarata di perdono, di compromesso e di clemenza in punizione. Le forze di sicurezza israeliane hanno fatto ben poco per prevenire la violenza dei coloni o ad arrestare i trasgressori. Molti atti di violenza non sono mai stati indagati; in altri casi, le indagini sono state prolungate e alla fine nessuna azione è stata intrapresa.”
- Nonostante numerose segnalazioni da parte di Unicef e da altre organizzazioni per i diritti umani delle Nazioni Unite e anche da parte di ONG palestinesi, israeliane e internazionali, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon ha omesso Israele dall'elenco degli Stati che sono colpevoli di abuso di bambini.
Questo elenco viene pubblicato in un allegato di una relazione annuale prodotta dall'ONU sui paesi con il maggior numero di uccisioni e abuso dei bambini. L'elenco evidenzia i colpevoli principali (gli Stati e gli insorti) e normalmente include le parti incluse nella relazione. La sezione su Israele e Palestina include quanto segue:
Nel 2014, la situazione della sicurezza si è deteriorata significativamente nello Stato di Palestina con un'altra escalation delle ostilità a Gaza e un significativo aumento delle tensioni in tutta la Cisgiordania, con devastanti impatti per i bambini. Bambini israeliani e palestinesi, continuano ad essere colpiti dalla situazione prevalente di occupazione militare, di conflitto e di chiusura.
Il periodo di riferimento ha visto un drammatico aumento del numero di bambini uccisi e feriti, soprattutto a Gaza. Almeno 561 bambini (557 palestinesi e 4 israeliani) sono stati uccisi e i feriti sono stati 4721 (4249 palestinesi e 22 israeliani).
In Cisgiordania, 13 ragazzi palestinesi dai 11 ai 17 anni sono stati uccisi. Dodici sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane durante le dimostrazioni e le operazioni militari di ricerca e di cattura, e un ragazzo è stato ucciso dai coloni. Il 15 maggio, due ragazzi palestinesi, avendo 16 e 17 anni, rispettivamente, sono stati uccisi durante gli scontri con le forze di sicurezza israeliane vicino a checkpoint di Beituniya. I rapporti indicano che i ragazzi non sembrano aver rappresentato una minaccia letale. Il 19 marzo, un ragazzo di 14 anni fu mortalmente colpito dalle forze di sicurezza israeliane, mentre attraversava la barriera della Cisgiordania. In un altro esempio, un ragazzo palestinese di dieci anni fu mortalmente colpito alla schiena dalle forze di sicurezza israeliane nel campo di Al Fawwar.
La relazione menziona anche i 700 bambini da Gerusalemme e il 151 dalla Cisgiordania arrestato da Israele e condannati in tribunali militari. L'ONU aveva anche ottenuto testimonianza giurata da 122 minori precedentemente imprigionati su maltrattamenti come percosse con bastoni, essere preso a calci, bendato e soggetto a minacce di violenza sessuale.
Pur avendo la sezione più lunga nel report di tutti i gruppi, Israele non è incluso nella "lista della vergogna", che è ovviamente la parte del report che riceve più attenzione dei media.
Khaled Quzmar, direttore della sezione palestinese di Defence of Children International, ha detto "Rimuovendo le forze armate di Israele dalla lista della vergogna, il Segretario generale Ban Ki-moon ha fornito tacita approvazione per le forze israeliane a continuare a svolgere le gravi violazioni contro i bambini con l'impunità".
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