Jean Marie Muller
Viviamo in tempi segnati dalla violenza.
Solo nell'ultimo mese: 134 bambini uccisi in una scuola a Peshawar, migliaia di persone massacrate da Boko Haram in Nigeria, continue uccisioni di palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, centinaia di vittime nella guerra in Ucraina, 17 vittime negli attentati a Parigi.
E' necessario interrogarsi per capire le radici di tanta violenza.
Non possiamo rivolgere lo sguardo solo sugli “altri”, dobbiamo riflettere anche sulle “nostre” responsabilità.
Da anni i governi dell'Occidente si sono resi responsabili di gravi scelte politiche:
colonialismi, riarmo, sanzioni economiche, accaparramento di risorse, guerre nefaste in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria che hanno provocato milioni di morti e hanno portato alla disintegrazione degli Stati colpiti.
Tutto questo alimenta odio, guerre, fanatismi e terrorismi. I fanatismi, non solo religiosi e ideologici, ma anche quelli sessisti, omofobi, nazionalisti e securitari non danno spazio alla vita.
Gli unici guadagni sono per i produttori di armi e per l'industria della sicurezza.
Noi non vogliamo vivere nella paura, nel silenzio, nell'indifferenza.rifiutiamo ogni genere di violenzaquella degli islamisti e quella degli eserciti e della NATOquella dei terroristi e quella dei droni e dei bombardieri
rifiutiamo
- l’intolleranza e i nazionalismi,
- la paura dell’altro
- la mancanza di rispetto per le diversità
chiediamo che l’Italia
- si liberi del fardello di un sistema militare aggressivo
- smetta di produrre e vendere armi
- si doti di strumenti e metodi di difesa non armata e nonviolenta
- faccia crescere la cultura del dialogo e dell’accoglienza
Non costruiamo sempre nuovi nemici, ma relazioni di cooperazione tra i popoli. Pratichiamo alternative alla logica dell'odio e della violenza nel segno del rispetto e della giustizia.
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