mercoledì 17 ottobre 2012

No all'Accordo UE-Israele. No allo Sfruttamento della Popolazione Palestinese

Lo scorso mese, organizzazioni e attivisti in tutta Europa si sono mobilitati per convincere la Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento europeo a bloccare un nuovo protocollo commerciale con Israele. Migliaia di persone hanno firmato petizioni e altre centinaia hanno scritto ai loro europarlamentari. Il margine di approvazione è stato molto ristretto: se un solo deputato in più avesse votato con noi, l’accordo sarebbe stato bloccato.

L'accordo deve ancora essere approvato in seduta plenaria del Parlamento europeo che si terrà il 23 ottobre. Se approvato, l'Accordo per la valutazione della conformità e l'accettazione dei prodotti industriali (ACAA) eliminerebbe le barriere agli scambi tra Israele e gli Stati membri nel settore dei prodotti industriali, in particolare i prodotti farmaceutici.

La relazione: "l'industria farmaceutica e l'occupazione israeliana - economia prigioniera" del progetto di ricerca israeliano Who Profits [whoprofits.org]dimostra come l'industria palestinese farmaceutica è, per molti aspetti, prigioniera del sistema israeliano dal momento che Israele controlla i confini del Territori Palestinesi Occupati (OPT) e molti dei suoi affari economici che incidono sul commercio: le aziende farmaceutiche palestinesi dipendono da enti governativi israeliani, doganali e di mercato. Gli standard israeliani sono uno dei tanti strumenti utilizzati per impedire all’industria farmaceutica palestinese di accedere ai mercati. A causa dell’annessione di Gerusalemme Est, illegale secondo il diritto internazionale, le istituzioni palestinesi che vi si trovano sono obbligate ad acquistare le merci prodotte da compagnie israeliane.

La relazione rivela inoltre come il dominio diretto di Israele dei territori occupati permette lo sfruttamento della sua terra e delle sue risorse. La politica dell'occupazione crea una disuguaglianza strutturale, in cui è estremamente difficile per i palestinesi importare materie prime ed esportare prodotti farmaceutici, mentre i produttori israeliani possono importare i loro prodotti senza posti di blocco, controlli di sicurezza o permessi speciali.

Il controllo israeliano sulla terra palestinese, gli ostacoli alla circolazione delle merci e delle persone, lo sfruttamento delle risorse naturali e la dipendenza dai regolamenti e le politiche israeliane, tutto contribuisce a questa situazione iniqua.

Questo accordo rafforzerebbe le relazioni UE-Israele e premierebbe Israele per le sue continue violazioni del diritto internazionale. È probabile che il voto avrà un margine esiguo.

Il Coordinamento Europeo dei Comitati e delle Associazioni per la Palestina (ECCP) chiede ai sostenitori dei diritti dei palestinesi che sono cittadini o residenti nell'Unione europea di scrivere ai loro deputati esortandoli a votare contro il nuovo accordo.

Attivati per i diritti umani dei palestinesi, bloccando l'adozione dell'accordo. Ci vogliono solo pochi minuti per scrivere agli europarlamentari cliccando qui.

 
Captive Economy

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