mercoledì 3 marzo 2010

Una giornata senza di noi - sciopero degli stranieri 1 marzo 2010


Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenre la loro azione ci fossero anche i milioni
di italiani stanchi del razzismo?

Il 1 marzo 2010, almeno 300mila persone hanno colorato di giallo le piazze d'Italia: da Trieste a Siracusa, da Palermo a Torino. E tanti lavoratori, italiani e non italiani, hanno realmente incrociato le braccia, a riprova del fatto che gli strumenti costituzionali e legali di protesta non possono avere un copyright.

Sono state tutte manifestazioni partecipate e pacifiche. E il successo di ciascuna di esse non si misura solo in numero di partecipanti. Le 30mila persone di Milano o le 20mila di Napoli valgono come le centinaia che hanno sfilato per strada a Siracusa. Ogni realtà ha espresso quello che era possibile esprimere e ha dato il massimo.

Le donne in nero hanno participato, - straniere non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranee al clima di razzismo che avvelena l'Italia del presente.



Aderiamo con tutto il cuore al manifesto del movimento Primo Marzo 2010


Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi è un movimento non violento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico.

Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano. Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione.

Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l'utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione.

Ricordiamo che il diritto a emigrare è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo. La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite.

Vedere negli immigrati una massa informe di parassiti o un bacino inesauribile di forza lavoro a buon mercato rappresentano, a nostro avviso, impostazioni immorali, irrazionali e controproducenti.

La parte preponderante degli immigrati presenti sul territorio italiano lavorano duramente e svolgono funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. Sono parte integrante dell'Italia di oggi.

La contrapposizione tra «noi» e «loro» , «autoctoni» e «stranieri» è destinata a cadere, lasciando il posto alla consapevolezza che oggi siamo «insieme», vecchi e nuov cittadini impegnati a mandare avanti il Paese e a costruirne il futuro.

Vogliamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell'agire delle persone. Il nostro primo obiettivo è organizzare per il 1° marzo 2010 una grande manifestazione non violenta dal respiro europeo, non solo con la Francia che con la Journée sans immigrés, 24h sans nous ci ha ispirato, ma anche con la Spagna, la Grecia e gli altri Paesi che si stanno viavia attivando.

Vogliamo stimolare insieme a loro una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via. Il 1° marzo faremo sentire la nostra voce in modi diversi, che saranno definiti, di concerto con i comitati territoriali, in base alla concreta praticabilità e all’efficacia.

Non ci precludiamo nessuno strumento, ma agiremo sempre nel rispetto della legalità e della non violenza

http://www.primomarzo2010.it

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