martedì 31 marzo 2009

No alla NATO - No alla Guerra - 60 Anni sono Abbastanza


Dal 3 al 5 aprile 2009 si svolge a Strasburgo il summit per celebrare il 60° anniversario della NATO e definirne il piano strategico militare e nucleare di espansione.

Cittadini sono sotto il coprifuoco:

Per molti di loro e' stato imposto l' obbligo di mostrare una tessera magnetica data loro in dotazione per poter accedere ai propri quartieri di residenza.


Inoltre e' stata imposta loro, la rimozione forzata di bandiere della pace che erano state sistemate sui balconi e finestre delle loro case. Direttive queste, arrivate direttamente dagli Stati Uniti.


E' questa la sicurezza che vogliamo?


Da ormai dieci anni vediamo i continui tentativi della NATO di allargamento fino ad arrivare ai confini della Federazione russa che infatti risponde con l’annuncio di un “massiccio riarmo” a partire dal 2011. E’ la conferma che la corsa agli armamenti sta ritornando ai livelli della guerra fredda.

I movimenti per la pace dell’Europa a Strasburgo dicono :

“ NO alla NATO- NO alla guerra- 60 anni sono abbastanza ”

con manifestazioni, azioni nonviolente di disobbedienza civile e un Convegno alternativo con le donne protagoniste, fra cui le Donne in nero europee e molte altre reti pacifiste

Le Donne in Nero di Napoli e Torino hanno preparato documenti per il convegno. Clicca:
per leggere i contributi

Quest’anno la spesa militare mondiale sta raggiungendo i 1500 miliardi di dollari, il 45% in più rispetto al 1998. Il primato spetta ai paesi della NATO la cui spes
a totale equivale a quasi i tre quarti di tutto il business bellico mondiale. La politica UE è sempre più legata alla NATO e questo alimenta il riarmo, la militarizzazione dei territori, le politiche sicuritarie e l’idea di una “Europa fortezza”.

E L’ Italia?
Secondo la NATO, la spesa militare italiana nel 2008 ha superato i 30
miliardi di dollari e su scala mondiale (secondo il SIPRI) come spesa militare procapite si colloca al quinto posto nel mondo.

Ricordiamo che dal 2006 al 2008 l’aumento della spesa militare italiana
ha superato il 21%. Nonostante l’articolo 11 della Costituzione, l’Italia è tra i maggiori responsabili dell’ aumento della spesa militare nel mondo: un’ immensa quantità di denaro pubblico destinato ad armamenti, missioni militari camuffate da missioni di pace, basi, accordi militari internazionali.

Oggi in piena crisi economica

Non ci sono soldi:

Per la scuola , l’universita', la Ricerca, la sanita’, l’ambiente, il lavoro, la spesa sociale, la giustizia .....

Ma per le spese militari SI’
  • Per il faraonico progetto di costruzione e acquisto di 131 aerei cacciabombardieri JSF (un impegno di spesa di 15 miliardi fino al 2026)
  • La nuova base USA di Vicenza(37% a carico dell’Italia)

Questa distribuzione delle risorse, nel più totale silenzio mediatico, è una scelta di irresponsabilità sociale, che genera insicurezza e ingiustizia .

Una sicurezza basata sull'opzione militare e repressiva non ci rassicura. Sicurezza per noi è vivere in un mondo accogliente, fondato sulla corresponsabilità , la solidarietà, il rispetto, l’ascolto e il riconoscimento reciproco. Solo così si può costruire la pace.

Pace e guerra
sono di essenz
a diversa.
La loro pace e la loro guerra
son come vento e tempesta.

La guerra cresce dalla loro pace
come il figlio dalla madre.
Ha in faccia

i suoi lineamenti orridi.






La loro guerra uccide
quel che alla loro pace
è sopravvissuto.

(Berthold Brecht)

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