Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza.
Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione^
Convenzione sui diritti dell'infanzia, articoli 2 e 28.
Israele ha ratificato la Convenzione il 3 luglio 1990
Israele esercita la giurisdizione nell'area C della Cisgiordania, ma proprio come nel caso dei detenuti minori, diritti garantiti dalle convenzioni internazionali non sono concessi ai bambini palestinesi.
Secondo i dati riportati dell'UNICEF, almeno 26 scuole situate in area C e a Gerusalemme Est hanno ricevuto un ordine di demolizione e la loro esistenza è legata al volere dall'Amministrazione Civile Israeliana.
La demolizione di strutture abitative ed educative fa parte della politica che Israele mette in pratica nell'area C. Khan al-Ahmar è un villaggio beduino alla periferia di Gerusalemme continuamente minacciato dall'espansione della colonie israeliane nell'area di Ma'ale Adumim.
Un villaggio fatto di capanne e tende, dove vivono circa 100 famiglie beduine, che lottano quotidianamente contro gli ordini di demolizione emessi dall'Amministrazione Civile Israeliana.
Tra le strutture minacciate c'è anche la scuola del villaggio, costruita con copertoni e fango nel 2009 dall'ong italiana "Vento di Terra". I coloni del vicino insediamento di Kfar Adumim si sono rivolti alla corte per chiedere all'IDF e all'Amministrazione Civile l'attuazione di un ordine di demolizione della scuola promulgato nel 2009, pochi mesi dopo la costruzione della struttura educativa.
Altra storia ma stesso destino: Kaabneh è un villaggio beduino vicino a Gerico, schiacciato tra una colonia e due avamposti. Più della metà degli abitanti sono bambini. La loro scuola, a 5 km di distanza dal villaggio, è costituita da container mobili, caldi d'estate e freddi d'inverno: un solo servizio igienico, classi sovraffollate e troppo poco spazio per garantire il diritto all'istruzione a tutti.
Diritto minacciato dagli ordini di demolizione di alcune aule della scuola e di molte abitazioni.
E 'sullo sfondo della negazione dei diritti dei bambini palestinesi ad avere un futuro che l'Unione europea decidera' sul potenziamento dei legami commerciali con Israele.
Il 18 settembre la Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo si esprimerà sull’accordo ACAA UE-Israele, un voto decisivo che prepara la strada per la seduta plenaria ad ottobre.
I membri della Commissione sono divisi sulla questione, per cui è molto importante che arrivino pressioni forti.
Israele va condannato e non premiato per le continue violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale!
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