martedì 30 settembre 2008

Siamo tutti vicentini: mobilitazioni il 4-5 ottobre

Il 5 ottobre, nella città di Vicenza, si svolgerà la consultazione popolare indetta dall'amministrazione per chiedere ai cittadini se vogliono che l'area del Dal Molin - all'interno della quale gli Stati Uniti vorrebbero costruire una nuova base militare - debba essere sottoposta a un processo di acquisizione dal parte del Comune.

Ma la vicenda Dal Molin non riguarda solo la città di Vicenza; a essere in gioco, infatti, è la realizzazione di una nuova base militare statunitense, ovvero di uno strumento utile alle future guerre; ma, anche, il diritto delle comunità locali - di tutte le comunità locali - di potersi esprimere sui progetti che riguardano il proprio territorio e che investono il proprio futuro.

E, del resto, che la vicenda non riguardi solo il capoluogo berico lo hanno dimostrato le grandi manifestazioni che, il 17 febbraio e il 15 dicembre 2007, hanno attraversato la nostra città; da ogni parte, in questi mesi, abbiamo ricevuto solidarietà e sostegno. Sulla realizzazione di una nuova base militare statunitense hanno diritto di esprimersi anche coloro che vivono in Val di Susa, a Chiaiano o in Sicilia.

La consultazione popolare rappresenta, per noi vicentini, un momento importante della nostra mobilitazione; vogliamo dimostrare che tanti cittadini vogliono impedire la costruzione della nuova base statunitense. Ma siamo anche convinti che questo desiderio debba potersi esprimere in ogni angolo d'Italia.

Sulla nuova base militare al Dal Molin siamo tutti vicentini; chiediamo a tutti coloro che vogliono impedire la realizzazione dell'installazione militare di esprimersi, nel fine settimana del 4-5 ottobre, realizzando iniziative nei propri territori. Dimostriamo, ancora una volta, che la terra, l'acqua, l'aria, la pace sono tutti fatti nostri e che il futuro è nelle nostre mani.

Vi preghiamo di segnalare le iniziative a comunicazione@nodalmolin.it

Parlamentari europei a Vicenza


A partire dal martedì 30 settembre alcuni Parlamentari Europei saranno a Vicenza per "garantire il corretto svolgimento della consultazione popolare" del prossimo 5 ottobre. La loro presenza è frutto dell'appello rivoltogli dalle donne del Presidio Permanente che, recentemente, hanno fatto visita al Parlamento europeo su invito della vicepresidente Luisa Morgantini.

In quell'occasione le donne avevano presentato un appello ai parlamentari europei, chiedendo loro, tra le altre cose, di far applicare a Vicenza le normative europee sull'ambiente e di avviare delle procedure d'infrazione per la violazione del diritto comunitario in materia di valutazione d'impatto ambientale e di salvaguardia degli habitat. Inoltre l'appello chiedeva "un impegno da parte dei parlamentari europei a essere presenti a Vicenza" per garantire, ed essere testimoni, dello svolgimento democratico della consultazione, anche alla luce delle ingiustificabili pressioni messe in atto dal governo.

Il 30 settembre sarà a Vicenza Luisa Morgantini; il 1 ottobre Umberto Guidoni, Sepp Kusstatscher, Vittorio Agnoletto e Roberto Musacchio.
 

Presidio Permanente, Vicenza, 28 settembre 2008


Noi Donne in Nero facciamo nostra la lotta delle Donne del No Dal Molin con l'impegno a manifestare anche in vigil nelle principali città sul diritto della città di Vicenza a svolgere nella libertà e nel rispetto delle regole democratiche la consultazione sulla costruzione della nuova base USA.

Facciamo anche presente che i cittadini contrari al progetto Usa stanno auto-finanziando la campagna per la consultazione e le spese legali del movimento No Dal Molin.
Per contribuire:
Banca popolare etica
c.c. 000000120140
abi 05018
cab 11800
cin b

http://www.nodalmolin.it/

lunedì 29 settembre 2008

La Ruta Pacifica de las Mujeres Condanna l'Assassinio di una Donna dell’Organizzazione a Medellin

Rispetto per la vita e l’integrità delle donne, esige il movimento sociale di donne femminista-pacifista

Paradossalmente, mentre La Ruta presentava a Bogotá il libro 'Le violenze contro le donne in una società in guerra', a Medellín una donna della Ruta è stata massacrata insieme a suo figlio, alla nuora e al nipote, un bambino di 5 anni.

Bogotá, 25 Settembre 2008 - In circostanze che evidenziano l’ignominia della violenza e il degrado della società, è stata assassinata a Medellín Olga Marina Vergara della Ruta Pacífica de las Mujeres.


Questa leader femminista e pacifista, molto conosciuta nella capitale antiochegna per il suo lavoro in favore delle donne, è stata massacrata insieme con suo figlio, la nuora e il nipote nella sua casa nel settore di Prado - Centro mercoledì 24 settembre.


Queste morti e questo massacro sono inammissibili. Così la Ruta Pacífica de las Mujeres, proposta politica femminista che lavora per rendere visibili gli effetti della guerra nella vita delle donne, condanna categoricamente questi fatti, che dimostrano ancora una volta il degrado della guerra e della società, inoltre le condizioni e le circostanze in cui si sono verificati, sono di estrema gravità. E così sollecitiamo le autorità ad indagare e determinare i moventi di quanto è accaduto', ha dichiarato Marina Gallego Zapata, coordinatrice nazionale della Ruta Pacífica de las Mujeres.


Inoltre la Coordinatrice del movimento ha sottolineato che la Ruta Pacífica de las Mujeres continua e insiste nella ricerca affinché il tema delle violenze contro le donne non rimanga nelle agende pubbliche di turno e come notizie di cronaca. 'E’ nostro interesse stabilire un impegno etico e politico per porre fine all’impunità e alla permissività sociale verso le violenze esercitate contro le donne, soprattutto nella situazione di conflitto in cui si trova il nostro paese.


A questa condanna dell’assassinio di Olga Marina Vergara e tre membri della sua famiglia si uniscono le organizzazioni sociali femministe del paese che confluiscono nella Ruta Pacífica de las Mujeres, e che lavorano insieme per la soluzione negoziata del conflitto armato in Colombia e per rendere visibili gli effetti della guerra nella vita delle donne.


Queste stesse organizzazioni esprimono la loro solidarietà e vicinanza alla famiglia di Olga Marina Vergara.

Per una casa, un paese, un pianeta liberi da paure, guerre e violenze


Invitiamo tutte e tutti a :

Clicca qui
per vedere il testo originale della lettera inoltrata dalle Donne in Nero italiane alle autorità colombiane.

lunedì 22 settembre 2008

Al Parlamento Europeo contro militarizzazione del territorio e la guerra

Dal 15 al 17 settembre ci siamo recate a Bruxelles su invito di Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo del gruppo GUE- Verdi Nordici e Donna in Nero, con donne dei movimenti contro le basi militari e gli scudi spaziali.

Il titolo dell'incontro, concordato da Luisa Morgantini e Paola Ziche delle Donne No dal Molin era "Donne insieme per difendere la terra, per un futuro senza basi militari e scudi spaziali".

Oltre alle Donne in Nero erano presenti una folta delegazione del Gruppo Donne No Dal Molin, donne della Campagna contro lo Scudo Spaziale della Repubblica Ceca e dell'Italia, due movimenti che vedono una lotta concreta sul territorio italiano e ceco con un grosso protagonismo femminile, una rappresentante dei cittadini statunitensi per la Pace e la Giustizia.

E' stato un momento di particolare interesse perché ha dato la possibilità, oltre che sensibilizzare il PE, di stabilire relazioni fra alcune realtà europee che hanno in comune il sentire e l'agire della lotta antimilitarista e contro la guerra. Nelle intenzioni di Luisa, quando aveva invitato le Donne No dal Molin estendendolo alle DIN, come lei stessa ci ha detto durante l'incontro che abbiamo avuto in preparazione dell' audizione con i parlamentari, vi era la necessità di mettere in rete le esperienze di donne che sono attive in diversi paesi europei.

Purtroppo per questioni di tempo e della mancata disponibilità di parlamentari di altri paesi ad impegnarsi per quella data, le realtà europee sono state solo le ceche e le italiane. Ma si può riparlarne per la primavera.
 

Emergenza democratica in Europa


Si è unanimemente individuata una vera emergenza democratica in Europa sia sul piano dell'informazione che su quello della decisione a dispetto dell'opinione dei cittadini, si pensi che nella Repubblica Ceca il 70% delle cittadine e cittadini sono contro l'installazione della base militare USA e allo scudo spaziale e a Vicenza più del 50% lo sono contro la nuova base USA ma questo non ha nessun peso rispetto alle decisioni.

Si è inoltre evidenziato come essere contro la costruzione di nuove basi militari e dello scudo spaziale nasce non solo dal desiderio di salvaguardare il territorio ma anche dalla volontà di non essere complici di guerre e nuovi attacchi e violenze sulle popolazioni di altri paesi come sta avvenendo oggi in tutto il mondo.

Cosa possiamo richiedere dal Parlamento Europeo?

Si è potuto inoltre approfondire il tipo di richieste che si possono fare al Parlamento Europeo e quello che realisticamente ci si può aspettare da questa istituzione, si sono quindi stabilite una serie di priorità per rispondere alla legittima esigenza del gruppo donne del presidio No dal Molin di ritornare a casa con qualche risultato tangibile.

La bella e sentita discussione avviata si è conclusa con la decisione di redigere da parte delle Donne del No Dal Molin un documento da sottoporre alla firma dei parlamentari UE in cui si chiedono impegni precisi in ordine alla garanzia di poter svolgere la consultazione sulla nuova base USA il 5 ottobre anche con pronunciamenti da parte dei parlamentari UE o dello stesso parlamento europeo, mentre si stanno operando forti pressioni anche sul piano giuridico per non permetterne lo svolgimento, in particolare ad opera del presidente del consiglio Berlusconi, mettendo in evidenza la realtà del deficit di democrazia che denunciamo.

Si è chiesta la presenza dei parlamentari europei a Vicenza magari a rotazione dal 30 settembre al 6 ottobre anche per garantire che non si avvii la costruzione della base prima dello svolgimento della consultazione. Le prime presenze confermate sono quelle di Umberto Guidoni, Luisa Morgantini e Kusschaster.

Si chiede inoltre di proporre interpellanze e interrogazioni per far applicare la direttiva europea sulla valutazione di impatto ambientale tenendo conto del fatto che la base si farà su un territorio sotto il quale si trova la quarta falda acquifera per importanza in Europa (come se ne garantirà la salvaguardia?), perchè si avviino inoltre procedure di infrazione del diritto comunitario in materia ambientale e di diritto all'informazione e alla libera espressione dato che questa viene oltretutto criminalizzata e si reprime violentemente il diritto a manifestare pacificamente e con metodi non violenti .

Si chiede naturalmente di firmare e far firmare ad altre/i parlamentari il documento redatto per dichiarare in tal modo il proprio appoggio ma anche il proprio impegno a difendere i legittimi diritti dei cittadini di Vicenza a "salvaguardare la terra". Per il Parlamento Europeo, Luisa Morgantini ha già inviato l'appello a tutti i parlamentari e preparato l'interrogazione scritta al Consiglio che alla Commissione

Si è anche chiesto un aiuto finanziario per questa campagna contro la nuova base di Vicenza che si basa solamente sull'autofinanziamento.

Per quanto riguarda lo "scudo Spaziale" si sta già lavorando all'organizzazione di una nuova manifestazione a Praga anche con l'apporto di parlamentari europei. Giulietto Chiesa e Luisa raccoglieranno le firme.

Per quanto riguarda noi Donne in Nero, facciamo nostra la lotta delle Donne del No Dal Molin con l'impegno a manifestare anche in vigil nelle principali città sul diritto della città di Vicenza a svolgere nella libertà e nel rispetto delle regole democratiche la consultazione sulla costruzione della nuova base USA.

Abbiamo incontrato le donne della "Campagna per i diritti umani economici dei poveri" degli USA invitate dal Gruppo Gue-Ngl al parlamento europeo e queste denunciavano come la guerra sia stata fatta pagare ai poveri creando nuove e sempre maggiori situazioni di povertà e come chi protesta sia sottoposto ad arresti e lunghi periodi di detenzione mentre i figli vengono tolti alle madri che non hanno lavoro e casa, una grave emergenza abitazionale e di mancanza di cibo oltre a un deficit drammatico di democrazia e rispetto dei diritti umani per cui queste donne chiedono aiuto all'Europa.

giovedì 11 settembre 2008

Contro la militarizzazione del territorio, delle nostre vite, delle nostre menti

Il 17 settembre alcune donne in nero italiane saranno a Bruxelles insieme con altre donne che lottano contro la militarizzazione per ribadire il diritto a un domani senza basi di guerra e scudi spaziali.
Donne del Presidio No Dal Molin http://gruppodonnenodalmolin.googlepages.com/
US Citizens for Peace and Justice, Rome http://www.peaceandjustice.it/