Nei mesi scorsi denunciavamo lo spreco di denaro pubblico per l'acquisto di 90 cacciabombardieri d'attacco F-35, mentre si chiedono forti sacrifici a tutti e tutte noi con nuove tasse, tagli agli enti locali, alla sanità, alle pensioni, all’istruzione.
Ecco le ultime notizie in merito:
Ci sembrava che la spesa prevista fosse già altissima, invece si è aggiunto un aumento del 60% per cui ciascun F-35 anziché 80 milioni di dollari ne costerà 127: sarà un aumento di spesa di 3 miliardi e 200 milioni di euro.
Ci sembrava che la spesa prevista fosse già altissima, invece si è aggiunto un aumento del 60% per cui ciascun F-35 anziché 80 milioni di dollari ne costerà 127: sarà un aumento di spesa di 3 miliardi e 200 milioni di euro.
In Italia la Corte dei Conti non ha sollevato alcuna obiezione a una così enorme crescita di spesa, mentre perfino negli Stati Uniti l'organismo equivalente ha richiamato il Congresso perché ai costi troppo alti e crescenti si aggiungono problemi tecnici che preoccupano perfino il Pentagono. Il rigore di Monti vale per esodati/e, pensionati/e studenti, insegnanti, precari/e ma non per le armi.
Di recente è stato firmato un accordo tra Italia e Israele che prevede da parte dell'Italia la fornitura di 30 aerei M346, un affare da circa 1 miliardo di dollari che saranno compensati da acquisti italiani dello stesso importo e dello stesso tipo: un satellite spia e due velivoli per la guerra elettronica.
Tutto ciò in palese violazione della legge italiana, che vieta la vendita di armi a paesi in guerra e/o responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali sui diritti umani: Israele occupa militarmente dal 1967 i Territori Palestinesi, ha violato decine e decine di Risoluzioni delle Nazioni Unite, mantiene la Striscia di Gaza sotto assedio, sotto le bombe, i droni, gli attacchi “mirati”; e appena una nave internazionale cerca di portare aiuti umanitari, navi e aerei militari israeliani la attaccano in acque internazionali con un atto di vera pirateria, sequestrando nave, passeggeri e beni trasportati. È già successo tre volte, e l'ultima è di qualche giorno fa.
Gli M346 sono prodotti da Finmeccanica, che è la maggiore azienda italiana nella produzione di armi e proprio in questi giorni a proposito di Finmeccanica stanno venendo alla luce brutte storie di corruzione. Sembra, da quanto si sa delle indagini in corso, che per ogni affare concluso ci sia un 11% che finisce in mazzette e tangenti.
Siamo molto preoccupate di questi fatti, perché se ne parla troppo poco, perché sembra che se ne ignori il peso e l'importanza, sia da parte dell'opinione pubblica che dei mezzi di comunicazione: così le decisioni rimangono soltanto nelle stanze del potere.
Eppure ciascuna e ciascuno di noi può cercare di contrastare scelte che non solo ricadono sulla nostra vita quotidiana, togliendoci risorse, ma ci imprigionano in una società sempre più militarizzata facendoci credere che accettare le armi, l'uso della violenza, la guerra sia un male inevitabile.
La nostra visione è quella di un mondo di pace.
Rifiutiamo di vivere nel terrore delle armi, e rifiutiamo una continua corsa agli armamenti.
Rifiutiamo che il denaro pubblico - scarso per la scuola, la salute, la previdenza - venga sprecato in armi e imprese militari.
Vogliamo che le relazioni tra le persone e i popoli siano improntate a democrazia e cooperazione pacifica, per costruire un mondo più sicuro e giusto.