martedì 22 dicembre 2009

Che a Gaza si senta la solidarietà dell'Italia!







Si sta avvicinando la data della Gaza Freedom March, il 31 Dicembre 2009. La Marcia è un'iniziativa storica per rompere l'assedio che imprigiona un milione e mezzo di persone che vivono nella striscia.





La marcia raccoglierà gente da tutto il mondo mano nella mano con la gente di Gaza per chiedere a Israele di aprire i confini. Piu' di 1300 gente di 42 paesi, fra cui 140 dall'Italia, participeranno nella marcia, portando aiuti umanitari, solidarita' e amore alla gente di Gaza.


Nel primo anniversario dell'invasione di Israele che ha lasciato più di 1400 morti , questa è una risposta globale della gente comune all'inazione di parte dei leader e delle istituzioni politiche mondiali.

In quest'anno abbiamo visto:


  • Aiuti donati da gente del tutto il mondo bloccati dai governi d'Israele e d'Egitto.
  • Pescatori e contadini di Gaza feriti o anche assassinati dalle forze armate israeliane.
  • La nave del gruppo Free Gaza attaccato e sequestrato dalla marina Israeliana.
  • Il rapporto Goldstone ignorato dai governi europei e denigrato dal Congresso statunitense.

Ma abbiamo anche visto lo sdegno della gente per quanto e' successo a Gaza, la solidarieta' e la determinazione di fare qualcosa nonostante l'inazione dei loro governi. Abbiamo visto convogli di aiuti e delegazioni di attivisti lottare per entrare in Gaza, e li abbiamo visti riuscire.

Ora dobbiamo lottare per far riuscire la Gaza Freedom March. Il 20 Dicembre, le autorita egiziane hanno comunicato che non intendono aprire il valico di Rafah per permettere agli partecipanti di entrare nella Striscia di Gaza.

Clicca qui per mandare un messaggio di sostegno per la marcia all'ambasciatore d'Egitto in Italia


La gente si mobilita. Il messaggio è chiaro:

Basta con l'assedio, fine dell'occupazione, rispetto del diritto internazionale.




Ma Gaza ha bisogno di azioni concrete di solidarietà da parte di tutte/i. Clicca qui per sapere come dare un tuo contributo.


lunedì 14 dicembre 2009

Liberta' per tutti i detenuti di Bi'lin



Bil’in è un villaggio palestinese che vuole continuare a esistere, che lotta per salvaguardare la sua terra, i suoi uliveti, le sue risorse e la sua libertà.

Lo Stato di Israele, annettendo a sè il 60% delle terre di Bil’in per costruirci il muro di separazione, distrugge questo villaggio ogni giorno, confinando i suoi abitanti in una prigione a cielo aperto.

Sostenuti da attivisti israeliani e internazionali, gli abitanti di Bil’in manifestano pacificamente tutti i venerdì davanti al “cantiere della vergogna”. E tutti i venerdì, l’esercito israeliano risponde con il solo uso della violenza fisica e morale.






Il più recente tentativo dell’esercito israeliano di ridurre al silenzio la campagna di resistenza nonviolenta di Bil’in consiste in un’ondata di raid notturni e nella moltiplicazione degli arresti dei manifestanti. e, in particolare, dei dirigenti del Comitato Popolare di Bil’in. Dal 23 giugno del 2009, 31 residenti di Bil'in sono stati arrestati da militari israeliani.



Persone arrestate a Bil'in dall'inizio della campagna d'intimidazione



  1. 24/06/2009: Mohammed Khalil Abu Rahma (23 anni)
  2. 24/06/2009: Moatassem Faisal Al-Khatib (17 anni)
  3. 26/06/2009: Khaleel Ibrahim (15 anni)
  4. 26/06/2009: Kamel Alkhateeb (15 anni)
  5. 29/06/2009: Emad Mahmoud Yassin (16 anni)
  6. 29/06/2009: Hosni Rasim al-Khatib (16 anni)
  7. 29/06/2009: Mohsen Kateb (16 anni)
  8. 29/06/2009: Hamoda Yaseen (16 anni)
  9. 30/06/2009: Suleiman Seif (17 anni)
  10. 5/07/2009: Oda Rebhe Abu Rahma (20 anni)
  11. 5/07/2009: Mahmoud Issa Yassein (17 anni)
  12. 7/07/2009: Abdel Muamer Majdi Abu Rahma
  13. 10/07/2009: Adeeb Abu Rahme
  14. 17/07/2009: Muhammed abde Fatah al Burnat (21 anni)
  15. 19/07/2009: Imad Burnat (37 anni)

  16. 3/08/2009: Khaled gut Show Alrazic Abd-al-Khatib (23 anni)
  17. 3/08/2009: Mustafa gut Show Alrazic Abd-al-Khatib (18 anni)
  18. 3/08/2009: Mohammed Abd-gut Show Alrazic Al-Khatib (16 anni)
  19. 3/08/2009: Abdullah Ahmad Yassen (18 anni)
  20. 3/08/2009: Abdullah Mohammed Ali Yassen (16 anni)
  21. 3/08/2009: Issa Mahmoud Issa Abu Rahma (40 anni)
  22. 3/08/2009: Mohammed Khatib (35 anni), liberato il 18/08/2009 a condizione di presentarsi al posto di polizia tutti i venerdì e di restarci fino alle ore 17, fino alla fine del suo processo
  23. 15/08/2009: Nashmi Mohammed Ibrahim Abu Rahma (14 anni)
  24. 20/08/2009: Mohammad Abu Rahma alias Abu Nizar (50 anni), liberato dietro cauzione il 23/08/2009
  25. 29/08/2009: Tofik Ashraf Mohammad Jamal Al-Khatib (29 anni)
  26. 29/08/2009: Hamru Hisham Bornat (24 anni)
  27. 1/09/2009: Abed Baset Mohammed Abu Rahme (19 anni)
  28. 25/09/2009: Haitham al Khatib (33 anni), liberato il 25/09/2009, è stato costretto a firmare un documento con il quale si impegna a non avvicinarsi al Muro e ha inoltre ricevuto l’ordine di presentarsi per una udienza giudiziaria tra sei mesi
  29. 1/10/2009: Basel Mansour (32 anni), liberato il 8/10/2009 dopo aver pagato una multa di 1000 shekel
  30. 19/11/2009 : Muhammad Yassin (19 anni)
  31. 3/12/2009 : Rani Najar (23 anni)
  32. 10/12/2009 : Abdallah Abu Rahma




L'ultimo di essere detenuto e' il coordinatore del movimento di resistenza nonviolento di Bil'in, Abdallah Abu Rahmah, arrestato durante la notte del 10 dicembre da soldati israeliani.

Alle 2 del mattino, sette jeep militari israeliane si fermarono presso la residenza di Abdallah Abu Rahmah nella città di Ramallah. I soldati hanno fatto irruzione nella casa e hanno arrestato Abu Rahmah nel suo letto, in presenza della moglie e dei figli. Abu Rahmah è un insegnante di scuola media alla scuola del Patriarcato Latino di Birzeit vicino a Ramallah ed è il coordinator del Comitato Popolare di Bil'in contro il Muro e le colonie. In un precedente tentativo di arrestare Abu Rahmah, lo scorso 15 settembre del 2009, l'esercito israeliano usó tale violenza che un soldato fu incriminato per aggressione.

Cosa potete fare?


  • Cliccare qui per mandare una lettera al governo italiano, al console generale italiano in Israele, all'ambasciatore israeliano a Roma esigendo la liberazione di Abdullah Abu Rahamah.
  • Protestare con i vostri rappresentanti politici e la rappresentanza diplomatica italiana in Israele per esigere che Israele cessi di colpire la resistenza popolare nonviolenta e per la liberazione di Abdullah e di tutti i prigionieri di Bil’in.
  • Sostenere il comitato con fondi per assicurare la difesa e la liberazione dei manifestanti arrestati (contattate bilinlegal@gmail.com. )

Un uomo semplice di nome Gandhi guidó con successo la lotta nonviolenta in India e persone semplici come Rosa Parks guidarono la lotta per i diritti Civili negli Stati Uniti, persone semplici qui a Bilin stanno conducendo una lotta nonviolenta che li porterá alla libertá. L’esempio del Sud Africa dimostra che l’ingiustizia puo essere vinta.

Desmond Tutu