lunedì 7 giugno 2010

Solidarietà in Israele con la Flotilla della Libertà di Gaza

Dalla Coalizione delle Donne Israeliane per la Pace (CWP)

La mattina presto di lunedì 31 maggio,
ci siamo svegliate con l’orribile notizia di questo raid israeliano contro i pacifisti sulla Flotilla Libertà per Gaza, che ha ucciso più di 10 persone e ne ha ferite alcune decine.

La flotilla trasportava 10.000 tonnellate di cibo, medicamenti e altri prodotti a Gaza, che è sotto assedio israeliano dal 2005 (con restrizioni più dure dal giugno 2007). L’assedio, che aveva il fine di isolare e indebolire Gaza, è una punizione collettiva di una popolazione civile di 1,5 milioni di persone.

La Coalizione delle donne per la pace è solidale con il popolo palestinese e con i membri eroici della Flotilla della Libertà di Gaza. Malgrado i tentativi dei media israeliani e delle autorità pubbliche di presentare un sostegno unanime all’assalto illegale contro dei pacifisti internazionali, migliaia di Israeliani hanno manifestato contro in questi ultimi giorni.

Manifestazioni spontanee si sono tenute immediatamente dopo la notizia dell’assalto brutale contro la flotilla – ad Haifa, Nazareth, Shefa-'Amr e altre città in Israele. Nello stesso tempo, 250 Israeliani sono arrivati nel porto di Ashdod, un’azione organizzata dalla Coalizione delle donne per la pace e altre organizzazioni israeliane per manifestare contro il brutale massacro e per esprimere la loro solidarietà con la flotilla e con il popolo palestinese. Lunedì sera ci sono state manifestazioni a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa e Um-El-Fahem. I manifestanti richiedevano un impegno internazionale per togliere l’assedio di Gaza. Altre manifestazioni si terranno per tutta la settimana in Palestina e Israele.

Ci piacerebbe condividere con voi alcune delle voci della CWP dopo il raid:

«Malgrado questo tentativo di ridurre al silenzio la critica, ci sono molti cittadini israeliani che protestano contro questo massacro e chiedono ai responsabili di rendere conto. La versione ufficiale dell’esercito e del governo è molto poco credibile, specialmente dopo aver imposto un blocco elettronico ai tentativi di informare sul raid. La comunità internazionale ha fatto così poco per far giudicare i responsabili di crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese. Altri paesi si impegneranno di più per intervenire dopo che dei crimini sono stati commessi contro i loro stessi cittadini?
Inna Michael, coordinatrice Risorse e Sviluppo della CWP

Il massacro di oltre 10 militanti è esclusiva responsabilità dello Stato d’Israele, che poteva certamente evitare di far scorrere il sangue inutilmente. L’assedio di Gaza e l’attacco di pirateria dell’esercito israeliano alle navi della flotilla – sono vere provocazioni. Quest’atrocità deve aprire gli occhi della comunità internazionale sui crimini commessi da Israele.
Eilat Maoz, la coordinatrice generale della CWP





Se questo è quel che Israele è capace di fare a dei pacifisti, dei difensori dei diritti umani e dei membri del Parlamento, allora cosa non è capace di fare a dei civili sotto occupazione militare? Ora è venuto il tempo di risvegliare la lotta internazionale contro l’assedio di Gaza e l’occupazione.

Areen Hawari, Balad, membro della CWP





Dall’inizio dell’assedio, la CWP l’ha denunciato pubblicamente reclamando il suo ritiro immediato. La comunità internazionale non può più restare senza fare niente – deve utilizzare tutti gli strumenti diplomatici e civili per fare pressione su Israele affinché metta fine all’assedio di Gaza, e per punire le autorità israeliane responsabili di crimini di guerra.

Venerdì 4 giugno, la Coalizione delle organizzazioni contro l’occupazione e i comitati popolari palestinesi hanno fatto un’azione comune per ricordare i 43 anni dall’occupazione del giugno 1967 dei territori palestinesi. 43 anni di dominio, di oppressione, di segregazione, di costruzione di colonie, di furto d’acqua e di terre, di regime militare, di restrizione di movimento, di demolizioni di case, di arresti politici, di torture, di crimini di guerra ed espansione coloniale.

Con questa azione vogliamo dire a Israele di togliere l’assedio di Gaza, di mettere fine all’occupazione e di fermare la separazione tra Palestinesi e Israeliani e tra i Palestinesi e le loro terre.


Ci appelliamo ai nostri amici della comunità internazionale perchè tengano veglie di solidarietà nel mondo – manifestando contro l’assedio di Gaza, l’occupazione senza fine della Palestina e l’assalto mortale contro civili innocenti, che tentavano di rompere l’assedio.

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