Nasrin Sotoudeh, a cui il Parlamento europeo nel 2012 ha conferito il premio Sacharov per la libertà di pensiero, è stata condannata dalla magistratura iraniana a 38 anni di carcere e 148 frustate con l’accusa di spionaggio e altri reati legati alla sicurezza nazionale.
Reati dei quali si dichiara innocente.
E noi le crediamo perché abbiamo condiviso le sue battaglie in difesa dei diritti delle donne, dei dissidenti politici e contro la pena di morte anche a costo della sua stessa libertà personale e crediamo che le accuse mossele siano del tutto pretestuose, volte unicamente a far tacere per sempre la sua voce coraggiosa e libera e a privare così le donne iraniane e gli oppositori politici della loro avvocata.
Pur avendo già subito un periodo di carcerazione dal 2010 al 2013, Nasrin, una volta tornata in libertà, ha continuato a lottare per l’abolizione della pena di morte e a difendere le donne che rifiutano l’obbligo di indossare il velo.
Esprimiamo la nostra indignazione di fronte a questa condanna ingiustificata e barbara e chiediamo al Parlamento Europeo e all’Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari esteri di intervenire rapidamente per ottenere il rilascio di Nasrin. Noi donne che ovunque nel mondo siamo impegnate ad affermare i nostri diritti, la nostra autodeterminazione e opposizione a regimi patriarcali abbiamo bisogno del suo contributo, del suo coraggio, del suo sorriso.
A lei e alla sua famiglia esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza.
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