Pubblichiamo questo comunicato del CISDA di cui Cristina Cattafesta è la Presidente per affermare la nostra vicinanza e il nostro sostegno come Donne in Nero, in questo momento di forte preoccupazione per la sua detenzione prolungata in un centro di espulsione nella località di Gaziantep, in attesa della decisione di Ankara sulla sua sorte.
Attivista per i diritti umani e contro la guerra , al fianco delle Donne Afghane, con il CISDA ora anche impegnata sulla causa curda, amica da sempre delle Donne in Nero, Cristina è un esempio di impegno internazionale senza sosta. In questo quadro si inserisce la sua accettazione del ruolo di osservatore internazionale nei seggi delle zone curde, in una tornata elettorale presidenziale molto importante e delicata specie per il popolo curdo.
Ora siamo in attesa di sviluppi positivi e che Cristina possa congiungersi al resto della delegazione e ritornare in Italia al più presto. Nel caso in cui la sua detenzione dovesse prolungarsi, siamo a disposizione per qualunque iniziativa si voglia prendere in proposito da parte del CISDA.
26 giugno 2018
Il 21 giugno scorso, una delegazione di sei persone del Coordinamento Italiano a Sostegno delle Donne Afghane (Cisda) è partita alla volta della Turchia, nel sud est del paese, per svolgere il ruolo di Osservatrice Internazionale per le elezioni presidenziali e parlamentari. Il Cisda, da tre anni impegnata a sostegno della causa curda, ha risposto ai numerosi appelli di organizzazioni della società civile e dello stesso partito dell’HDP, che chiedevano la presenza di osservatori internazionali per monitorare un processo elettorale fondamentale per il futuro del paese.
Domenica 24 giugno nella città di Batman, dove si trovava il seggio cui era stata destinata, Cristina Cattafesta, Presidente del Cisda, è stata fermata per un controllo da parte della polizia turca. Nei giorni precedenti anche altri osservatori erano stati fermati ed espulsi, ma non trattenuti. Il 25 giugno il procedimento contro la nostra compagna si è concluso con una sentenza di espulsione dalla Provincia di Batmam, con conseguente trasferimento nel Dipartimento Immigrazione, dove avrebbe dovuto essere trattenuta non oltre 24 ore.
Giunge invece oggi la notizia che la Procura di Batman ha trasferito la decisione direttamente ad Ankara. Cristina Cattafesta sarà trasferita in un Centro di espulsione a Gaziantep. I tempi per la sua liberazione sono ad ora imprevedibili, e soggetti alla volontà dei giudici. Cristina Cattafesta è un’attivista che ha scelto di dare il suo sostegno e supporto come osservatrice per un processo elettorale complesso, come quello che si è svolto in Turchia.
Mantenendo la massima cautela e il riserbo che la situazione richiede, ringraziamo tutti e tutte per le parole di solidarietà e per l’attenzione nei confronti di quanto accaduto. Saremo felici di dare visibilità a tutti i gesti di vicinanza che riceveremo e che danno voce a quella realtà che non abbassa lo sguardo per la giustizia e il rispetto dei diritti umani.
Vi terremo aggiornati su eventuali iniziative che prenderemo a suo favore. Ci auguriamo che il caso sia chiuso nel più breve tempo possibile e che Cristina possa tornare al più presto in Italia. Libera.
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