sabato 27 settembre 2014

La NATO è una Macchina di Guerra


Rilassati, le bombe sono qui per aiutarci. Sono della NATO.
La guerra oggi nutre se stessa.

Noi rifiutiamo che la risposta alle crisi globali e regionali sia sempre militare.


Vogliamo che le relazioni tra i popoli siano improntate a democrazia e cooperazione pacifica, per costruire un mondo più sicuro e giusto.

La NATO è una alleanza militare orientata alla guerra ovunque nel mondo. È stata fondata nel 1949 con la missione di “difesa da attacchi armati” della regione del Nord Atlantico, in particolare dall’Unione Sovietica. Ne facevano parte inizialmente 12 paesi, tra cui l’Italia. Oggi i paesi sono 28, anche se dal 1989 l’Unione Sovietica e il Patto di Varsavia, la sua alleanza militare, non esistono più.

La NATO mantiene una solida dominanza degli Stati Uniti sugli altri paesi membri; periodicamente ci sono riunioni di vertice, per ridefinire obiettivi e strategie: in particolare nel 1999 è cambiato il “concetto strategico”: la NATO è passata da una strategia di difesa ad una strategia di interventi allargata a tutto il mondo, ovunque si giudichino minacciati gli “interessi” dei paesi membri.

Nel 1999 la NATO ha promosso la guerra nei Balcani, chiamandola "guerra umanitaria". Da 13 anni sta portando avanti una guerra brutale in Afghanistan, dove non ha sconfitto il terrorismo né portato la democrazia e tanto meno migliorato la condizione delle donne….

Nel 2011 ha condotto la guerra in Libia, ancora una volta con morti e distruzioni.

E ora, come scrive Alex Zanotelli,

 “…siamo ritornati alla Guerra Fredda tra la Russia e la NATO che vuole espandersi a Est, dall’Ucraina alla Georgia. Nel suo ultimo vertice, tenutosi a Newport nel Galles (4-5 settembre 2014), la NATO ha deciso di costruire 5 basi militari nei paesi dell’Est […].

Il nostro Presidente del Consiglio, M. Renzi ha approvato queste decisioni e ha anche aderito alla Coalizione dei dieci paesi, pronti a battersi contro l’ISIS, offrendo per di più armi ai Curdi. Inoltre si è impegnato a mantenere forze militari in Afghanistan e a far parte dei “donatori” che forniranno a Kabul 4 miliardi di dollari.

Durante il vertice NATO, Obama ha invitato gli alleati europei a investire di più in Difesa, destinandovi come minimo il 2% del PIL. Attualmente l’Italia destina 1,2% del proprio bilancio in Difesa. Accettando le decisioni del Vertice, Renzi è ora obbligato ad investire in armi il 2% del PIL. 

  Questo significa 100 milioni di euro al giorno!!!

Questa è pura follia per un paese come l’Italia in piena crisi economica. E’ la follia di un mondo lanciato ad armarsi fino ai denti. ..... Siamo prigionieri del “complesso militare-industriale” USA e internazionale che ci sospinge a sempre nuove guerre, una più spaventosa dell’altra, per la difesa degli “interessi vitali”, in particolare della “sicurezza economica”,come afferma la Pinotti nel Libro Bianco. … Chiediamo al governo sia di bloccare le spese militari che di “tagliare le ali” agli F-35 che costeranno 15 miliardi di euro.”

Noi non vogliamo che la politica estera del nostro paese e dell’Europa sia determinata dagli interessi dell’industria bellica e della NATO.

Vogliamo una politica che sappia affrontare i conflitti con la diplomazia e le pratiche nonviolente.

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