domenica 4 maggio 2014

Arena di Resistenza

 


La resistenza oggi si chiama nonviolenza.
La liberazione oggi si chiama disarmo.





 


Il 25 di aprile decine di migliaia si sono riuniti presso l'Arena di Verona per affermare la loro resistenza alla politica e l'economia di guerra; per affermare il loro ripudio della guerra  - sia per il coinvolgimento nelle guerre mascherate da "missioni di pace", sia per l'uso del territorio italiano per lo stazionamento di truppe straniere e le attrezzature destinate ad essere un'offesa alla libertà degli altri popoli, sia per la costruzione di un'economia basata sul traffico di armi, sia per un riarmo aggressivo. 

L'oscenità di della spesa militare, caratterizzata dall'acquisto dei caccia bombardieri F-35, è accentuata dal fatto che sta accadendo in un momento in cui l'istruzione, la sanità, abitazioni - che sono la nostra vera sicurezza - vengono attaccati. Ma anche in tempi di relativa abbondanza, l'oscenità rimane - lo spreco delle vite, di denaro e di risorse naturali, di sforzo e intelligenza umani. Le scoperte della scienza sono utilizzate per sviluppare armi sempre più sofisticate, in modo che gli assassini non devono neanche vedere le conseguenze umane delle loro azioni. 



La guerra non viene più dichiaratama proseguita. 
L'inaudito è divenuto quotidiano. L'eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
è trasferito nelle zone del fuoco
La divisa di oggi è la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.

Viene conferita
quando non accade più nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico è divenuto invisibile
e l'ombra d'eterno riarmo  ricopre il cielo.

Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all'amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l'inosservanza  di tutti gli ordini.

 INGEBORG BACHMANN - 1957

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