lunedì 22 aprile 2013

Per un paese libero da paure, guerre e violenze


Attualmente all'Avana, sono in corso negoziati tra il governo della Colombia e las Forze armate rivoluzionarie della Colombia, cercando di mettere fine al conflitto armato che ha lacerato il paese per più di 50 anni.

Il 9 aprile, centinaia di migliaia di colombiani hanno manifestato a sostegno delle trattative con lo slogan "Somos más, ahora sí la paz". Circa 2000 donne della Ruta Pacifica si sono mobilitate in tutto il paese. Pubblichiamo il comunicato che hanno rilasciato dopo la manifestazione.

Bogotá, 10 aprile 2013.
Con grande allegria e convinte che la pace la costruiamo tra tutte e tutti, circa 2000 donne della Ruta Pacifica si sono mobilitate in tutto il paese unendosi ieri, 9 aprile, alla Marcia per la Pace, la democrazia e la difesa del pubblico, convocata dalla società civile. Da Puerto Caicedo – Putumayo –, fino a Cartagena – Bolívar, le donne Ruta sono state presenti ed hanno partecipato convinte che “la pace senza le donne non va!”.
Il sostegno della società civile al processo di negoziazione è stato massiccio e per questo, noi donne Ruta, che facciamo parte di Mujeres por la Paz riaffermiamo i nostri propositi:
  • Esigiamo dalle parti la volontà politica di non alzarsi dal Tavolo di Negoziazione fin quando non abbiano firmato l’impegno di porre fine al conflitto armato e costruire la pace.
  • Invitiamo tutto il popolo colombiano: donne, giovani, contadini/e, afrodiscendenti, indigeni/e ecc. ad assumere l’impregno a costruire la pace e “arropar”, proteggere e accompagnare il processo di dialogo che si sta sviluppando alll’Avana per giungere all’Accordo per porre fine al Conflitto Armato.
  • Esigiamo il cessate il fuoco bilaterale, riteniamo infatti che il dialogo necessiti di condizioni ed una condizione fondamentale è garantire che non ci siano nuove vittime.
  • Facciamo un appello affinché si invitino al dialogo anche le “insurgencias” del ELN e del EPL.

Per un paese libero da paure, guerre e violenze

La data della manifestazione è significativa. La legge delle vittime colombiani, approvata nel 2011, ha stabilito il 9 aprile come Giornata Nazionale della Memoria e della solidarietà con le vittime - una giornata per guardare indietro, per essere consapevoli e per non dimenticare il dolore e la morte che il conflitto ha causato. Rapimenti, uccisioni, sfollamento sono alcune delle realtà che le colombiane ed i colombiani hanno vissuto nel corso degli ultimi anni.

Nelle parole di Juan Manuel Santos, presidente della Colombia "Il migliore omaggio che possiamo rendere alle vittime è quello di costruire un futuro senza vittime. Questo significa che si finisce il conflitto."

Speriamo che sia sincero, e raccomandiamo ai nostri leader a prendere a cuore queste parole.

Alla fine della seconda guerra mondiale, la profonda conoscenza delle conseguenze della guerra ha portato l'Italia ad adottare una Costituzione che ripudia la guerra.

Ma ora siamo in guerra e ci stiamo preparando per altre guerre con le spese militari sempre in aumento. La nostra economia si basa sulla guerra come mezzo di controllo delle risorse e come mercato per la nostra industria bellica.

Rendiamo omaggio a tutte le vittime costruendo la pace, con  un'economia basata sulla cooperazione e la solidarietà, in cui le nostre risorse materiali ed intellettuali sono dirette verso la creazione, piuttosto che la distruzione.



Fermiamo la Guerra! Costruiamo la Pace!

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